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L'angolo di Blake

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  • L'angolo di Blake


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        • #5
          Originariamente inviato da blasowski Visualizza il messaggio
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          Carina

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          April
          Non male tranne la parte con strumenti a fiato

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          Beggar's Farm
          Bella, non la conoscevo questa dei Jethro

          Ioshi testa di mmèrda

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          • #6


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            • #7

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              • #8


                Clan Spammer Severi ma giusti.

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                • #9
                  Troppa buona musica per te Ichi, torna ad ascoltare i finti musicisti.

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                  • #10
                    Non c'è dubbio che sia buona musica, ma probabilmente neanche loro oggi suonerebbero così.
                    Sono baluardi di innovazione, ma hanno detto quello che dovevano dire, nell'epoca in cui dovevano dirlo.
                    Fossilizzarsi su questo vintage nel 2010 è come pisciarci sopra.
                    Sono grato per Comfortably numb, ma non solo per la bellezza del pezzo, ma perchè mi ha dato i NIN, i Radiohead, gli Opeth.
                    La musica è figlia della società e del tempo, decontestualizzarla la svilisce.
                    La buona musica è buona musica e stop, la grandezza dei Beatles sta nei Black Sabbath, la grandezza dei Black Sabbath sta nei Nirvana e così via. Amo il post Rock perchè ho amato Genesis e Yes, ma è proprio per questo che non li ascolto più, il passato vive nel presente, il conservazionismo è la morte della musica e finchè resterai ancorato agli anni '70, ucciderai gli anni '70.
                    Non sei un figo, sei solo in ritardo.


                    Clan Spammer Severi ma giusti.

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                    • #11
                      Questo tuo discorso serve solo a giustificare i musicisti di oggi che, oggettivamente, interpretano la musica in modo meno artistico e più commerciale rispetto ad allora. Infatti puoi limitarti alle parole, è facile dire che chicchessia è il "gruppo di allora, oggi", ma passando dalle parole ai fatti si nota quanto sia una stronzata colossale montata ad hoc per l'occasione.
                      La musica è arte. L'arte non ha tempo. Come la classica è ancora il livello più alto, oppure come blues e jazz sono tuttora élite, così il rock (prelopiù progressive) nella sua era classica (1967 - 1975) è la miglior espressione musicale non elitaria: complessità strumentale e lirica, tempi, melodie, virtuosismi, innovazione.

                      Puoi stare tutto il tempo a scrivere o dire (come m'è già capitato) che i Radiohead sono i Pink Floyd di oggi, solo che analizzandoli si capisce quanto sia ampio il divario tecnico ed artistico, dalla bravura dei musicisti alla complessità dei testi. Ecco la differenza tra il rock anni 70 e la musica odierna. E abbiamo preso in esame anche uno dei migliori gruppi di oggi eh, senza andare a scavare nel fondo del barile.

                      Ma dimmi te quando e come e chi riuscirebbe a ricreare (anche nel contesto odierno) una Close to the Edge? Una The Musical Box o una Supper's Ready. Dimmi quale chitarrista al giorno d'oggi ha la preparazione, la straordinaria applicazione della tecnica e l'eclettismo di Frank Zappa. Parlo di spessore Ichi, oggi quello manca.

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                      • #12
                        Specifico, nonostante tu definisca il rock in modo generico, per me il grado più alto è il Classic Prog. Fattibile ancora oggi, visto che non implica alcuna condizione sociale, ma solo bravura musicale. Però i musicisti di oggi non ci riescono, quindi tocca aspettare che la PFM faccia qualche album alla Stati di Immaginazione per un po' di musica buona.

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                        • #13

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                          • #14
                            Originariamente inviato da KoroshiyaIchi Visualizza il messaggio
                            Sono grato per Comfortably numb, ma non solo per la bellezza del pezzo, ma perchè mi ha dato i NIN, i Radiohead, gli Opeth.


                            oh yeah

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                            • #15
                              Originariamente inviato da blasowski Visualizza il messaggio
                              Questo tuo discorso serve solo a giustificare i musicisti di oggi che, oggettivamente, interpretano la musica in modo meno artistico e più commerciale rispetto ad allora. Infatti puoi limitarti alle parole, è facile dire che chicchessia è il "gruppo di allora, oggi", ma passando dalle parole ai fatti si nota quanto sia una stronzata colossale montata ad hoc per l'occasione.
                              La musica è arte. L'arte non ha tempo. Come la classica è ancora il livello più alto, oppure come blues e jazz sono tuttora élite, così il rock (prelopiù progressive) nella sua era classica (1967 - 1975) è la miglior espressione musicale non elitaria: complessità strumentale e lirica, tempi, melodie, virtuosismi, innovazione.

                              Puoi stare tutto il tempo a scrivere o dire (come m'è già capitato) che i Radiohead sono i Pink Floyd di oggi, solo che analizzandoli si capisce quanto sia ampio il divario tecnico ed artistico, dalla bravura dei musicisti alla complessità dei testi. Ecco la differenza tra il rock anni 70 e la musica odierna. E abbiamo preso in esame anche uno dei migliori gruppi di oggi eh, senza andare a scavare nel fondo del barile.

                              Ma dimmi te quando e come e chi riuscirebbe a ricreare (anche nel contesto odierno) una Close to the Edge? Una The Musical Box o una Supper's Ready. Dimmi quale chitarrista al giorno d'oggi ha la preparazione, la straordinaria applicazione della tecnica e l'eclettismo di Frank Zappa. Parlo di spessore Ichi, oggi quello manca.
                              Il tuo è un discorso superficiale e qualunquista, ma soprattutto si basa su una visione dell'argomento troppo sommaria e imprecisa per portare a conclusioni che, lasciamelo dire, lasciano, appunto, il tempo che trovano.
                              Prima di tutto, sia chiaro che non sto cercando di convincerti, semplicemente provo a spiegarti perchè, come al solito io ho ragione e tu torto.
                              Detto questo, partiamo dal principio: non esiste una forma di espressione più alta di un'altra, nè alcuna fenomenologia elitaria, si tratta semplicemente di processi storici caratterizzati, nella differenza, sulla diversità del mecenatismo e quindi del fruitore dell'arte in sè.
                              Tutte le forme d'arte sono commerciali, le grandi opere del passato e del presente sono e sono sempre state "commissionate". Una volta la Lega di Delo commissionava la statua crisoelefantina a Fidia, poi Lorenzo di Pierfrancesco de' Medici commissionava la Primavera a Botticelli, il Vaticano il Giudizio Universale di Michelangelo, Waldstein pagava Beethoven e così via, fino a giungere al fenomeno contemporaneo dove la gente comune paga l'artista comprando i dischi.
                              Senza il commercio, il denaro, l'arte fine a se stessa non potrebbe esistere, quindi smettiamola con questa vaccata, ti prego.
                              In secondo luogo, non ho mai minimamente accennato al fatto che un gruppo sia l'equivalente di un altro gruppo del passato, ho soltanto evidenziato come le influenze del passato costituiscono le espressioni del presente, agli Yes devo i Radiohead, per dire, a Radiohead dovrò qualcuno in futuro, funziona così da sempre. Il blues e il Jazz che tu chiami elitarie sono tutto fuorchè elitarie, storicamente il Jazz nasce come versione povera della musica da camera, il jazz era il punk dell'epoca, bistrattato esattamente come è stato bistrattato il punk dai puristi come te. Il blues a sua volta è la versione povera del Jazz, il rock è la versione povera del blues, il punk è la versione povera del rock e via dicendo.
                              E' così che funziona, l'arte viene influenzata dai mutamenti storici e sociali e a sua volta influenza i mutamenti storici e sociali. Il prog anni '70 non è nè meglio nè peggio del punk dei Clash, sono indirizzi diversi dello stesso concetto, trasformazioni diverse delle diverse sensibilità dell'individuo durante precisi contesti storici.
                              Sono gli anni '90 che hanno creato i Nirvana, non viceversa, sono i teenager di quegli anni che avevano bisogno di quel disagio e di quel rumore.
                              L'artista non crea un càzzo, interpreta il momento, stop.
                              E basta con questa stronzata di musicisti bravi e musicisti meno bravi, se tu non fossi il suonatore di citofono che sei, sapresti che la tecnica è solo questione di pratica, chiunque può suonare Hendrix se si impegna, è il talento che fa la differenza.
                              Parli di eclettismo e corbellerie varie per esaltare Zappa, ma se tu avessi meno preconcetti e un orecchio aperto, ti accorgeresti che questi sono gli anni dell'eclettismo, Frank Zappa si tirerebbe le seghe a sentire quello che è successo dal '94 ad oggi.
                              Ma che te lo dico a fare, la grandezza di Zappa non è il suo talento per comporre o arrangiare, ma quella di capire tutti questi mutamenti di cui tu non ti rendi assolutamente conto.
                              Frank Zappa riderebbe del tuo snobbismo e della tua presunzione.


                              Clan Spammer Severi ma giusti.

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