Quando l'Arsenal degli invincibili vinse il campionato nel 2005 senza perdere una partita, poi l'anno dopo arrivò in finale di CL. Certo, aveva Henry che da solo vale più di tutti gli attuali giocatori della Juve messi assieme, però spesso la storia si ripete.
E speriamo si ripeta, perchè da quel momento l'Arsenal non ha più vinto un cazzò
Perché è il numero 30, quello delle 3 stelle, e arriva dopo tanti, troppi anni, dopo farsopoli, dopo la serie b, dopo le sentenze incomplete della giustizia all'italiana. La Juve si è ripresa la sua storia nell'unico modo che conosce: vincendo sul campo.
Perché è, probabilmente, quello dell'addio del nostro capitano, della nostra bandiera, del nostro uomo dei record, del numero 10 più importante degli ultimi 25 anni di Juventus.
Perché è il primo scudetto vinto nel nostro stadio, il primo stadio di proprietà del calcio italiano, uno spettacolo che fa venire i brividi anche dalla televisione, che da al calcio juventino una dimensione che gli altri club in Italia si sogneranno per molti altri anni.
Perché è lo scudetto di Antonio Conte, che ha portato a Torino la sua carica da vincente e ha trascinato nella sua mentalità tutti i giocatori.
Perché è stato vinto contro la rivale di sempre, in un testa a testa incerto fino alla penultima di campionato.
Perché ci è stato regalato con un giorno di anticipo dagli amiconi interisti; è in momenti come questi, molto simili a quelli di 10 anni fa, che ringrazio il cielo per aver creato l'FC Internazionale Milano.
Perché è quello dei giocatori, di tutti i giocatori, da Buffon a Padoin, da Vidal a Morrone. Persino il ciuffo Borriello è stato determinante nel momento più delicato del campionato, con un gol a Cesena che è stato il più pesante della stagione.
Ma soprattutto perché alla Juventus vincere non è importante, è l'unica cosa che conta.
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