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La Guerra del Clima

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  • La Guerra del Clima


  • #2
    La manipolazione climatica è realtà. Estati torride di terra secca e assetata, primavere scosse da nubifragi e alluvioni. Che il clima stia cambiando sotto ai nostri occhi è ormai accettato da tutti. E’ solo frutto del nostro stile di vita o dipende anche da altri fattori? In questo articolo vengono mostrate delle prove fornite dai media ufficiali che esiste la possibilità di manipolare il clima per colpire a comando la popolazione e l’economia di svariate aree del pianeta: molti esperimenti studiano come modificare artificiosamente il clima, causare pioggia o siccità, innescare tornado e nubifragi.
    In Cina vietata la pioggia…
    Il primo ottobre in Cina si è festeggiato il sessantesimo anniversario della fondazione della repubblica popolare. E, per impedire che la pioggia rovini i grandiosi festeggiamenti in programma, si è ricorso ad una tecnica senza precedenti. L’aviazione ha impiegato 18 aerei che hanno disperso nell’atmosfera prodotti chimici per impedire che dal cielo sopra Pechino cadesse la pioggia.
    All’aeroporto erano invece stati utilizzati 48 mezzi anti-nebbia, secondo quanto scrive il “Globe Times”. E’ la prima volta che la Cina ricorre a mezzi che agiscono sulle condizioni atmosferiche su scala così ampia.
    Fuochi d’artificio spettacolari sono stati l’altro punto di forza delle celebrazioni. E’ chiaro che con il bel tempo la Cina ha mostrato al mondo molto meglio i suoi progressi militari e gli ultimi mezzi di alta tecnologica a cui può ricorrere in caso di attacco. Sarà dunque importante garantire che l’acqua non cada sulla mega-manifestazioni future.
    D’altra parte, negli ultimi tempi le autorità cinesi avevano già annunciato anche che, proprio in vista di queste celebrazioni, per questioni di sicurezza durante la festa sarebbe stato vietato volare ad aquiloni e piccioni. Tutto il cielo di Pechino era off-limits fino all’8 ottobre. E per allontanare eventuali oggetti volanti indesisderati erano stati addestrati alcuni falchi cacciatori, in modo che l’ordine sia rispettato anche nell’alto dei cieli.
    Ma allora è possibile manipolare il clima? E’ possibile evitare o incoraggiare la pioggia? Esitono delle tecnologie di manipolazione climatica basate sullo spargimento di sostanze chimiche nell’atmosfera?
    Le prime sperimentazioni di modificazione climatica risalgono al 1946 ottenendo dei risultati soddisfacenti per l’epoca. Da allora la ricerca in questo campo non si è mai arrestata ed è stata senza dubbio favorita dal notevole sviluppo tecnologico.
    In questi sessanta anni abbiamo assistito alla nascita della televisione, dapprima in bianco e nero, poi a colori, successivamente in digitale e addirittura sui nostri cellulari. Abbiamo assistito alla nascita della telefonia mobile, sviluppata anch’essa in maniera esponenziale negli ultimi anni. Abbiamo assistiti alla meravigliosa nascita dei giradischi o mangiacassette portatili, sostituiti con walkman e lettori cd a loro volta surclassati dai lettori mp3 e iPod con capacità di memoria inimmaginabili fino a pochi anni fa.
    Se negli anni ’40 era possibile modificare una nuvoletta al fine di favorire le precipitazioni, cosa è possibile fare oggi? La tecnologia per modificare il clima si è arrestata al punto in cui si trovava sessant’anni fa?
    Modificare il clima è possibile. Già dalla metà del secolo scorso sono in atto progetti che utilizzano aerei appositamente modificati per spargere nell’aria sostanze chimiche quali anidride carbonica (ghiaccio secco), ioduro d’argento, azoto liquido, ecc. Sia in Italia che all’estero sono state effettuate analisi chimiche che hanno rilevato concentrazioni elevate di bario ed alluminio, sia in campioni di vegetazione che in tessuti organici umani. C’è il forte sospetto che queste sostanze provengano dalle scie chimiche e che queste ultime siano utilizzate per operazioni di modifica climatica.
    Molti brevetti legati alla modifica climatica confermano queste tesi. Come ad esempio il brevetto “Stratospheric Welsbach seeding for reduction of global warming” che descrive come riflettere i raggi solari tramite aerosol (composti da ossido di alluminio e ossido di torio) irrorati in atmosfera; oppure come “Policy Implications of Greenhouse Warming: Mitigation, Adaptation, and the Science Base” che propone tecniche di irrorazione di polveri nella bassa stratosfera tramite appositi aerei per riflettere la luce solare; o ancora come la relazione di Crutzen “Albedo Enhancement by Stratospheric Sulfur Injections: A Contribution to Resolve A Policy Dilemma?” nel quale viene suggerito di immettere nell’atmosfera un composto a base di zolfo, irrorarto da aeroplani o razzi sparati da terra.
    Tutte queste sostanze rilasciate in atmosfera, hanno caratteristiche ben precise che ne contraddistinguono l’utilizzo. Il bario (o i suoi derivati come il titanato di bario) possiede qualità igroscopiche notevoli, una volta cosparso sulle nubi, assorbe la quantità d’acqua in esse contenuta impedendo le precipitazioni piovose. Il bario è largamente impiegato nelle rilevazioni radar e satellitari da diversi decenni; per esempio nel progetto CRRES (Combined Release and Radiation Effects Satellite), 1990, uno studio sulle tempeste magnetiche e plasma nella magnetosfera; le iniezioni di ioni di bario simulano il comportamento delle tempeste magnetiche e solari che iniettano il plasma nella magnetosfera. In base alla quota di rilascio, si valutano le reazioni dello Spazio alle nubi artificiali di plasma.








    Ovviamente le peculiarità disseccanti del bario influiscono anche sul genere umano ed animale, più facilmente riscontrabili a livello di mucose, danneggiando altresì muscoli, cuore, polmoni e reni. L’alluminio ha un alto potere riflettente ed un’alta conducibilità termica ed elettrica; l’eccessiva concentrazione nell’organismo può creare gravi intossicazioni, e può essere anche una delle cause scatenanti del morbo di Alzheimer.
    Alla luce di quanto sin qui descritto è naturale chiedersi se possiamo stare sicuri che quelle scie che vediamo nel cielo non siano nocive per la nostra salute.
    Inoltre, quando vediamo quegli aerei (che sorvolano spazi aerei non consentiti al traffico di linea e che rilasciano scie che non sono di condensazione) accanirsi contro fronti nuvolosi che potrebbero portarci pioggia… possiamo essere certi al 100% che la loro presenza non influenzi il fatto che poi non piove.

    fonte: www.sciechimiche.org/scie_chimiche

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    • #3
      Si ma Gianluca?

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      • #4
        Originariamente inviato da CoccodeCoccoddio Visualizza il messaggio
        Si ma Gianluca?
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