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scoperte del mar morto

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  • scoperte del mar morto

    Nuova teoria sul cristianesimo?

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    La tavola di pietra che racconta la storia del messia risorto prima di Cristo - Corriere della Sera
    SI ACCENNA A UN «SIMONE» CHE AVREBBE GUIDATO UNA RIVOLTA CONTRO I ROMANI
    La tavola di pietra che racconta la storia
    del messia risorto prima di Cristo
    Divide gli studiosi l'interpretazione delle iscrizione sul reperto del mar Morto acquistato da un collezionista svizzero

    E' uno dei reperti storici più controversi dell'antichità e la sua dubbia interpretazione da circa un decennio causa interminabili dibattiti tra insigni studiosi internazionali. Si tratta di una tavola di pietra, scoperta circa dieci anni fa vicino al Mar Morto e lunga circa 90 cm. Su di essa sono iscritti 87 versi in ebraico che narrano la storia di un Messia che sarebbe risorto tre giorni dopo la sua morte. Niente di nuovo se si pensa alla storia di Cristo narrata nei Vangeli, ma vi è un particolare davvero singolare: il reperto storico risalirebbe ad un’epoca antecedente alla nascita di Gesù. A riproporre il mistero di questa tavola di pietra, conservata all'Israel Museum di Gerusalemme, è il New York Times: il quotidiano della Grande Mela afferma che nuovi interessanti particolari su questo reperto saranno rivelati nei prossimi giorni durante una conferenza che si terrà nello stesso museo di Gerusalemme per festeggiare i 60 anni dalla scoperta dei Manoscritti del Mar Morto (i preziosissimi frammenti archeologici ritrovati in undici grotte nell'area di Qumran a metà del Novecento)

    STORIA - Scoperta da un antiquario giordano e in seguito comprata dal collezionista svizzero di origine ebraiche David Jeselshon, secondo alcuni studiosi questa tavola di pietra metterebbe seriamente in discussione l’originalità del Cristianesimo e della resurrezione di Cristo. Gran parte del testo riporterebbe passi dell’antico Testamento, specialmente i libri dei profeti Daniele e Zaccaria in cui l’angelo Gabriele presenta una visione apocalittica della storia di Israele. Secondo gli archeologi tra le iscrizioni presenti sulla tavola vi sarebbe anche un passo in cui è raccontata la storia di un Messia risorto dopo tre giorni. Ciò confermerebbe che una vicenda simile a quella della Resurrezione di Cristo era presente nella cultura ebraica prima che Gesù nascesse ed era ben conosciuta dai cittadini che vivevano nell’antico Israele. Successivamente sarebbe stata ripresa dai seguaci di Gesù e riadattata per diffondere la nuova fede. Altri studiosi sembrano più cauti: essi sottolineano che sulla pietra molte parole appaiono illeggibili, in alcuni punti sono addirittura scomparse, quindi è impossibile per adesso stabilire la verità.

    IL MESSIA - Una ricerca pubblicata l’anno scorso da Ada Yardeni e di Binyamin Elitzur, entrambi studiosi di iscrizioni antiche, sulla rivista specialistica «Cathedra» gettò una nuova luce sul mistero della tavola di pietra: l'articolo, intitolato «La rivelazione di Gabriele» confermava che la pietra risalisse al I secolo A.C. e i due studiosi mettevano in dubbio che il tema del Messia risorto fosse un evento raccontato per la prima volta dai Vangeli cristiani. A dire il vero già nel 2000 il professor Israel Knohl della Hebrew University aveva presentato una dettagliata e originale interpretazione sulla contiguità tra la resurrezione di Cristo e un precedente racconto ebraico che aveva come tema il Messia risorto. Nel libro intitolato «Il Messia prima di Gesù» Knohl asseriva che il protagonista della resurrezione di cui parla la tavola di pietra era un certo Simone, un condottiero ebreo che avrebbe scatenato una rivolta all’indomani della Morte di Erode per liberare Israele dal giogo romano. Tale vicenda sarebbe presente anche nel Talmud, uno dei testi sacri dell’Ebraismo e la rivolta sarebbe stata brutalmente soffocata dalle armate romane. Secondo lo studioso, la tradizione narrava di questo condottiero, che sebbene ucciso, sarebbe risorto tre giorni dopo la morte e avrebbe aperto la strada della libertà al popolo di Israele. Secondo lo studioso ciò risulta chiaro nei versi 19-21 presenti sulla tavola di pietra nei quali si può leggere: «In tre giorni tu saprai che il diavolo sarà sconfitto dalla giustizia» mentre in altre righe si legge che il sangue e la morte del Messia sono la strada che porterà alla giustizia. Infine in due altri versi successivi, difficili da decifrare, Knohl sostiene che vi siano scritte le testuali parole: «Dopo tre giorni tu rivivrai, Io, Gabriele, te lo comando» (Gabriele è l'arcangelo che secondo la religione ebraica era il messaggero di Dio. Nel Vangelo di Luca è lui ad annunciare a Maria che partorirà il figlio di Dio)

    CRITICHE - «Questi versi mettono in discussione l'originalità del Cristianesimo» afferma il professor Knohl. «La resurrezione dopo tre giorni del Messia è qualcosa che esisteva già nella tradizione ebraica prima che Cristo comparisse sulla Terra». Tuttavia molti studiosi non sembrano accettare le tesi del professor Knohl. La stessa ricercatrice Yardeni sostiene che sebbene la tavola di pietra mette seriamente in discussione l'originalità del tema della resurrezione, è abbastanza discutibile affermare che il personaggio storico Simone sia il Messia da cui poi i cristiani avrebbero tratto ispirazione. Anche il professor Moshe Bar-Asher, docente emerito di Ebraico e Aramaico all'Università Ebraica di Gerusalemme appare scettico: «In passi cruciali del testo mancano troppo parole».

    Francesco Tortora
    06 luglio 2008
    ModeratoreGDR CARTACEI-WAR GAMES-TCG
    - UFO-MISTERI-PARANORMALE
    - Al Bar dello sport

  • #2
    In verità è addirittura precedente, per gli antichi Egizi, il dio psicopompo per eccellenza era Osiride (coadiuvato da Anubi), il dio dalle sembianze di mummia, dio ucciso dal fratello Seth e poi resuscitato dal Iside, in un percorso di morte e resurrezione come la passione, che si estendeva ai suoi fedeli, a cominciare dal faraone e che in un certo senso prefigurava il concetto cristiano di redenzione. Il faraone era poi di natura divina esattamente come il Cristo (tranne per quei particolari assegnati a Gesù a tavolino durante il Concilio di Nicea). Osiride ha partecipato attivamente alla creazione divina della figura di Cristo, il culto così antico della divinità egizia lo ha visto per secoli addirittura creduto persona fisica e non subito innalzato a divinità. I suoi appellativi quali Re dei Re e il fatto che fosse nato in una grotta, annunciato da un stella proveniente dall'est, si uniscono alle similitudini fortissime con quanto narrato nei vangeli. Il padre Seb, la cui trasposizione ebraica è Jospeh, il battesimo a trenta anni avvenuto per mano di Anup, poi decapitato, l'appellativo con cui veniva chiamato ovvero Krst, il buon pastore che conduce il morto ai verdi pascoli viene ripreso nel salmo 23 della Bibbia, si uniscono alle pitture nel tempio di Luxor vecchie di più di tremila anni dove si raffigurava l'annunciazione della nascita di Horus avvenuta tramite Toth che illustra alla vergine Iside quanto avverrà tramite Kneph, una sorta di spirito santo. Anche l'iconogragfia classica ne è piena, Osiride e Iside venivano raffigurati come madre che tiene in braccio un bambino Hator-Meri (Maria) e Horus e per finire l'occhio all'interno del triangolo, antico simbolo egizio a raffigurare Osiride che tutto vede.

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    • #3
      Originariamente inviato da Amon81 Visualizza il messaggio
      *
      Oltre a quanto detto dall'esaustivo post sopra al mio, ovvero che non ci sia nulla di originale in una risurrezione antecedente a quella di Cristo, ci sono vari indizi che fanno pensare ad una facile sminuizione della scoperta da parte del primo teologo di turno.

      Originariamente inviato da s_12 Visualizza il messaggio
      «Io, Gabriele, te lo comando»

      «In passi cruciali del testo mancano troppo parole».
      Gabriele non comanda nulla a nessuno, semmai espone dati di fatto, anche futuri, ma dati di fatto:

      Originariamente inviato da Vangelo di Luca
      «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai nel grembo e darai alla luce un figlio. Lo chiamerai Gesù. Egli sarà grande e sarà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Iddio gli darà il trono di Davide, suo padre, e regnerà sulla casa di Giacobbe in eterno, e il suo regno non avrà mai fine»

      «Lo Spirito Santo scenderà sopra di te, e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra; perciò il santo che nascerà sarà chiamato Figlio di Dio »

      « Ed ecco, Elisabetta tua parente ha concepito anche lei un figlio nella sua vecchiaia, e lei che era ritenuta sterile è già al sesto mese; nessuna cosa infatti è impossibile a Dio »
      :F nulla di nuovo, semplicemente qualcun'altro si era fatto raccontare la storiella egizia

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