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Il motore interplanetario

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    Ho letto il tuo post sui Worm-Hole. E’ molto interessante.
    Per approfondire l’argomento ho trovato una notizia riguardo i Worm-Hole e i viaggi a lunghe distanze.
    Nel testo si parlava di immaginare i Worm-Hole come delle “gallerie” che riescono ad unire due punti dello spazio, posti anche a distanze elevatissime. Come se, per far coincidere due punti posti ad una certa distanza su un foglio di carta, piegassimo il foglio fino a farli coincidere. In questo modo i 2 punti si sovrappongono lasciando però invariata la loro distanza.
    A quello che ho capito, il salto temporale dovrebbe avvenire in quanto, entrando in un worm-hole si raggiunge un punto lontanissimo che neanche la luce potrebbe raggiungere in un solo istante, di conseguenza, avendo viaggiato più velocemente della luce, si effettua anche un viaggio temporale indietro nel tempo. E’ giusto il concetto?
    Nel testo si parlava anche dell’impossibilità di far passare la materia ordinaria in un Worm-Hole. Tale limitazione sembra essere dovuta, secondo i modelli considerati, al fatto che il cunicolo spazio-temporale non è statico, ma si apre una sola volta per poi richiudersi ad una velocità talmente elevata che neanche una singola particella avrebbe la possibilità di passarci. Il testo non spiegava perché succedesse un simile evento. E’ possibile che sia dovuto ad una sorta di auto-annichilimento dovuto all’interazione, o meglio, all’attrazione tra 2 buchi neri?
    Alcuni fisici però avrebbero ipotizzato l’esistenza di un’antigravità, o pressione negativa, capace di tenere aperto il varco spazio-dimensionale per un tempo sufficiente a far passare della materia. Secondo te è possibile?

    Tornando, invece al discorso sui propulsori interplanetari, ho trovato alcune notizie riguardanti lo studio dei propulsori ad antimateria.
    In alcuni articoli che ho trovato, venivano messi in evidenza i traguardi raggiunti, ma anche molti problemi (che non conoscevo) riguardo all’uso di questo “combustibile”.

    Fisici europei hanno detto che a breve tempo, si potranno costruire delle macchine capaci di produrre antimateria in tempi molto più brevi rispetto a quelle attuali. Questo dovrebbe far scalare il prezzo dell’antimateria stessa, tutt’oggi considerata il prodotto più caro esistente su tutto il pianeta.
    Il prezzo attuale di un grammo di antiprotoni e più di 62.000 miliardi di dollari. Grazie alle nuove macchine, invece, il prezzo dovrebbe scalare vertiginosamente (ma non al di sotto di 2000 miliardi di dollari! Che già è una bella differenza).

    L’uso del motore ad antimateria mira ad usare i raggi gamma, prodotti dall’annichilimento tra materia ed antimateria, per la propulsione del mezzo. Un problema derivate da questo annichilimento è dovuto al fatto che non tutti gli antiatomi producono i raggi gamma che dovrebbero essere usati. O per lo meno, questo vale per gli elettroni ed i positroni, capaci di produrre raggi gamma potentissimi, formati da pura energia immateriale. Il problema è che l’annichilimento di un atomo e di un antiatomo, produrrebbe anche un flusso di particelle secondarie che farebbe decadere i raggi gamma a raggi gamma a bassa energie e neutrini, totalmente inutilizzabili.
    Un obbiettivo che si vuole raggiungere, per tale problema, è quello di isolare i fasci gamma dalle particelle secondarie che causano il decadimento; in quanto un trilione di antiatomi non sarebbe sufficiente per un viaggio verso le stelle. Cosa che invece, si potrebbe ottenere con l’annichilimento di antimolecole e molecole di idrogeno.
    Un altro problema che si è riscontrato, riguarda il dover (ovviamente) schermare il motore con materiali speciali e di elevatissimo spessore, per evitare che i raggi gamma schizzino in ogni direzione rendendo nulla la propulsione. E, a quello che ho letto, tali schermature non sono tutt’ora disponibile. Comunque alla NASA ci stanno già studiando su!
    Il contenimento dell’antimateria, come hai detto, è affidato a delle “bottiglie magnetiche”, chiamate trappole di Penning. Purtroppo la capacità di contenimento di tali “contenitori” è limitato a soli 5 giorni. Altra scoperta, altro problema!!!
    Ad ogni modo, il controllo della quantità di antimateria contenuta nelle trappole di Penning, sarebbe affidato ad apparecchiature capaci di rilevare le particolari onde radio emesse dall’antimateria.
    Passiamo invece al rendimento di un motore ad antimateria!
    Il motore principale di uno Space Shuttle genera un impulso di 500 secondi, un motore a fissione nucleare un impulso di 10.000 secondi: Il tetto di 100.000 secondi l’ha raggiunto invece, il motore a fusione, contro il milione di secondi di quello ad antimateria.

    Questo è quello che ho trovato riguardo l’argomento. Ad ogni modo fa sempre piacere vedere che, nonostante i problemi che ogni volta si ripresentano, piccoli traguardi si riescono sempre a raggiungere!!!

    A presto
    I.O.S.

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