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Attacchi di panico

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  • Attacchi di panico

    Salve, non sono uno scienziato, sono solo una vittima di questo strano e molte volte misconosciuto disturbo. Gli attacchi di panico vengono senza preavviso, colpiscono circa il 30% delle persone, possono essere occasionali (magari una sola volta nella vita) oppure si può innescare un meccanismo che porta alla frequente ripetizione del disturbo e in questo caso diventa una vera e propria patologia. Generalmente pare che le piu predispote siano le donne ma oramai è sempre piu frequente anche nel soggetto maschio. Le cause sono ancora inspiegabili ma in teoria si pensa a un cattivo funzionamento delle sinapsi cerebrali con dispersione e blocchi delle endorfine. Personalmente ne soffro da circa 20 anni (ne ho 48) e, come normalmente avviene in questi casi, in un primo momento non si riesce a determinare con esattezza la natura reale del problema, la prima volta mi è capitato a causa di una fuga di gas, la mia reazione fu spropositata in confronto al reale pericolo corso. la sensazione è impossibile da spiegare ma la mia unica certezza in quel momento era che stavo morendo, poi a distanza di poco tempo mi ricapitò e addirittura in quel caso fui ricoverato. La molteplicità delle forme con cui questa sindrome attacca le persone è spesso la causa delle diagnosi sbagliate specialmente dai medici generici. ho sofferto per un anno prima di capire che forse dovevo parlarne con uno specialista di malattie nervose, anche perchè in realtà un po' mi vergognavo di questi malesseri, malesseri che mi portavano ad isolarmi e aver paura di allontanarmi ad esempio da casa e avere un senso di smarrimento quando mi trovavo tra la gente, ero arrivato a evitare i contatti col prossimo e tutte quelle occasioni di ritrovo che fino a poco tempo prima trovavo divertenti. iniziai allora un difficile percorso prima con l' ausilio di psicofarmaci ansiolitici e antidepressivi, poi 10 anni di psicoterapia che in un primo momento sembrarono avere un effetto positivo. Adesso sono tornato agli psicofarmaci che fortunatamente (da 5 anni) mi consentono una vita finalmente normale. Il merito di questo va anche ai nuovi farmaci che rispetto ai vecchi hanno dalla loro un minore impatto di dipendenza, e un piu ampio spettro di azione. mi fermo quà perchè sto diventando prolisso. mi piacerebbe comunque condividere queste mie esperienze con qualcuno che pensa di aver avuto almeno una volta nella vita qualcosa che somigliasse ad un attacco di panico...
    saluti

    I'll tell you once, I won't tell you twice.
    You'd better wise up Janet Weiss.
    Your apple pie don't taste too nice
    You'd better wise up, Janet Weiss.
    _______________________________
    Erina e Betty, ma soprattutto Aletto
    ritornano felici da un giretto.
    ne avrebber fatto a meno con piacere
    degli ultimi due anni di "Potere".
    sapevano in cuor lor che la sentenza
    sarebbe stata a lor favore... SENZA!
    Originariamente inviato da scroto
    up, proposta più vecchia di pacimero e aletto messi insieme!

  • #2
    Gia.

    La parola panico deriva dal nome dell'antico Dio greco Pan. È il sentimento che ispirava il Dio a dare il nome a questa condizione affettiva. Il panico è essenzialmente una delle forme dell'angoscia, per la quale (e per le forme associate, come le fobie) rimandiamo alle pagine successive.

    L'attacco di panico è un episodio affettivo che ha le seguenti caratteristiche:
    - è un evento improvviso, di breve durata, con un acme ben definito e una cessazione entro un'ora.
    - la persona può avere la sensazione di distruzione e di morte;
    - si verifica anche un senso di soffocamento, vertigine, tremore e tachicardia.
    La persona può pensare di avere una qualche grave malattia cardiovascolare oppure può avere il pensiero "di stare per impazzire".
    Esistono diverse forme dell'attacco di panico.
    In una forma più lieve, è quella in cui non vi è ciclicità; si tratta di attacchi che si producono in seguito a eventi ben definiti che implicano un cambiamento affettivo profondo, come ad es., una trasformazione nella vita affettiva. In questi casi, l'attacco ha le caratteristiche generali descritte all'inzio di questa pagina, ma mantiene un nesso causale ben preciso.
    Esiste poi il panico determinato da certe situazioni o attività. Appartengono a questo ambito, le fobie, cioè le forme angosciose che sono connesse a certe attività come il camminare in strada (agorafobia) o lo stare dentro luoghi angusti.
    L'attacco di panico inoltre produce nella persona l'aspettativa ansiosa del verificarsi di un nuovo attacco, una irritabilità diffusa, una ipersensibilità agli stimoli corporei e una preoccupazione generalizzata per la propria salute. Nelle persone in cui l'attacco si presente in modo molto intenso e frequentemente, si produce uno stato di tensione generale e di grande ipercontrollo del proprio stato corporeo, con la tendenza a valutare catastroficamente la propria condizione.
    Le persone che soffrono di depressione possono facilmente soffrire anche di attacchi di panico. Probabilmente in questi casi, è la stessa disposizione rispetto alla propria vita che genera l'una e l'altra condizione. Questo nesso è particolarmente importante, poiché nella vita della persona depressa, quando cioè la depressione è uno stato costante, l'attacco di panico può presentarsi, paradossalmente, come l'unica vera forma di emotività intensa, entro un quadro di vita caratterizzato dall'ipercontrollo sulle proprie emozioni.

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    Aletto condivido pienamente cio che dici. Io ne soffro ogni tanto,e vero che ultimamente mi capita spesso che sto in giro con gli amici e devo correre a casa, per poi sentirmi davvero pazzo, me la prendo con gli oggetti con i muri, poi passa tutto.
    Raffaele Lepore

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