Il 64% degli italiani non la capisce
Cresce l'insofferenza degli italiani nei confronti della tecnologia. Il 64% (+6%) ritiene infatti che ''la maggior parte delle nuove tecnologie (come, ad esempio, i media center o i cellulari di ultima generazione) sia troppo difficile da installare e attivare''. Il dato emerge dal GPF, Istituto di ricerca e consulenza strategica sul cambiamento sociale, i consumi e la comunicazione, che annuncia i risultati del recente Monitor ICT, osservatorio volto a comprendere il rapporto tra gli italiani e le nuove tecnologie.
''Tale difficoltà - si legge in una nota - è percepita maggiormente dalle donne (55%) rispetto agli uomini (45%), ma la differenza è minore di quanto i luoghi comuni vorrebbero far intendere, a testimonianza di un sempre maggiore avvicinamento del mondo femminile alla tecnologia''. La segmentazione per età mostra un risultato ''ancor più inaspettato'': la percentuale di consumatori scontenti per l'eccessiva difficoltà è già elevata a partire dalla fascia 25-34 anni.
''Non sono sorpreso da questi risultati - commenta Carlo Berruti, responsabile del Monitor ICT per GPF - l'affollamento sugli scaffali dei negozi di apparecchi sempre più ricchi di funzioni e possibilità di impiego, se da un lato fa felici gli utenti più esigenti e appassionati (che rappresentano tuttavia una minoranza dei consumatori) dall'altro genera inevitabilmente un senso di frustrazione e fastidio in tutti coloro che cercano in tali strumenti soltanto efficacia e semplicità''.
Secondo i risultati prodotti dallo studio, l'esempio più eclatante da questo punto di vista è quello dei telefoni cellulari. ''E' stato rilevato infatti che il 71,2% degli italiani pensa che i nuovi servizi sui cellulari siano ''troppi'' e ne preferirebbe ''pochi ma veramente utili''. In questo caso la forbice tra donne e uomini si riduce ulteriormente (51,3%-48,7%). Secondo ICT, il risultato dimostra il crescente bisogno di familiarità e rassicurazione dei consumatori, schiacciati da un'offerta che ne sopravvaluta la predisposizione all'utilizzo di funzionalità spesso superflue''.
Alla luce di risultati emersi dalla ricerca, l'ICT conclude che ''se è vero che l'utilizzo di uno strumento tecnologicamente innovativo implichi inevitabilmente l'apprendimento di una serie di elementi non familiari, è altrettanto chiaro che un tale ''sacrificio'' non sia gradito dagli utenti quando percepito come un'imposizione non necessaria''.
giornaletecnologico.it (27 Aprile 2006)
Cresce l'insofferenza degli italiani nei confronti della tecnologia. Il 64% (+6%) ritiene infatti che ''la maggior parte delle nuove tecnologie (come, ad esempio, i media center o i cellulari di ultima generazione) sia troppo difficile da installare e attivare''. Il dato emerge dal GPF, Istituto di ricerca e consulenza strategica sul cambiamento sociale, i consumi e la comunicazione, che annuncia i risultati del recente Monitor ICT, osservatorio volto a comprendere il rapporto tra gli italiani e le nuove tecnologie.
''Tale difficoltà - si legge in una nota - è percepita maggiormente dalle donne (55%) rispetto agli uomini (45%), ma la differenza è minore di quanto i luoghi comuni vorrebbero far intendere, a testimonianza di un sempre maggiore avvicinamento del mondo femminile alla tecnologia''. La segmentazione per età mostra un risultato ''ancor più inaspettato'': la percentuale di consumatori scontenti per l'eccessiva difficoltà è già elevata a partire dalla fascia 25-34 anni.
''Non sono sorpreso da questi risultati - commenta Carlo Berruti, responsabile del Monitor ICT per GPF - l'affollamento sugli scaffali dei negozi di apparecchi sempre più ricchi di funzioni e possibilità di impiego, se da un lato fa felici gli utenti più esigenti e appassionati (che rappresentano tuttavia una minoranza dei consumatori) dall'altro genera inevitabilmente un senso di frustrazione e fastidio in tutti coloro che cercano in tali strumenti soltanto efficacia e semplicità''.
Secondo i risultati prodotti dallo studio, l'esempio più eclatante da questo punto di vista è quello dei telefoni cellulari. ''E' stato rilevato infatti che il 71,2% degli italiani pensa che i nuovi servizi sui cellulari siano ''troppi'' e ne preferirebbe ''pochi ma veramente utili''. In questo caso la forbice tra donne e uomini si riduce ulteriormente (51,3%-48,7%). Secondo ICT, il risultato dimostra il crescente bisogno di familiarità e rassicurazione dei consumatori, schiacciati da un'offerta che ne sopravvaluta la predisposizione all'utilizzo di funzionalità spesso superflue''.
Alla luce di risultati emersi dalla ricerca, l'ICT conclude che ''se è vero che l'utilizzo di uno strumento tecnologicamente innovativo implichi inevitabilmente l'apprendimento di una serie di elementi non familiari, è altrettanto chiaro che un tale ''sacrificio'' non sia gradito dagli utenti quando percepito come un'imposizione non necessaria''.
giornaletecnologico.it (27 Aprile 2006)
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