"In Italia e' arrivato il virus dell'aviaria. Abbiamo trovato 17 cigni morti in Sicilia, Calabria, Puglia". Lo ha detto il ministro della Salute, Francesco Storace, durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi, spiegando che la meta' dei casi sono stati confermati. Intanto si e' riunita la task force di esperti per valutare eventuali nuovi provvedimenti preventivi.
L'attenzione degli esperti in Sicilia e' scattata giovedi' scorso. I due cigni reali morti sono stati trovati nei pressi di Barcellona Pozzo di Gotto nel Messinese e nelle campagne fra Giarre e Riposto nel Catanese. Sono intervenuti subito gli uomini del servizio veterinario regionale che ha compiuto le prime analisi sul posto con il kit portatile.
I primi test rapidi hanno stabilito che si trattava del virus influenzale H5. Gli animali sono stati poi rimossi e portati all' Asl di Catania dove sono stati eseguiti altre analisi che hanno confermato la diagnosi iniziale. I cigni reali sono stati trasferiti successivamente nell' istituto zooprofilattico di Palermo. Qui e' stato ulteriormente scoperto che i due volatili sono morti per il virus influenzale dell'aviaria h5 ceppo N non trasmissibile all'uomo. Il centro di Padova ha poi stabilito che i due uccelli hanno contratto il virus H5N1 patogeno.
Secondo il virologo dell'universita' di Bologna Mauro Delogu, "non c'e' un pericolo imminente per il nostro paese, poiché - ha detto l'esperto - il nostro sistema di sorveglianza e' efficacissimo ed il virus non ha contaminatio allevamenti, dunque non esiste alcun pericolo - ha concluso per il consumo di carne".
A creare ulteriore apprensione, subito rientrata, e' stata la voce di un caso di influenza aviaria in una giovane donna cinese a Torino. Nei giorni scorsi, si e' saputo, era stata ricoverata per sintomi influenzali e i primi test rapidi avevano rilevato una prima positivita' virale. Ma ulteriori accertamenti piu' sofisticati hanno escluso il virus aviario e fatto rientrare l'allarme: si e' trattato di un virus influenzale classico.
www.ansa.it
L'attenzione degli esperti in Sicilia e' scattata giovedi' scorso. I due cigni reali morti sono stati trovati nei pressi di Barcellona Pozzo di Gotto nel Messinese e nelle campagne fra Giarre e Riposto nel Catanese. Sono intervenuti subito gli uomini del servizio veterinario regionale che ha compiuto le prime analisi sul posto con il kit portatile.
I primi test rapidi hanno stabilito che si trattava del virus influenzale H5. Gli animali sono stati poi rimossi e portati all' Asl di Catania dove sono stati eseguiti altre analisi che hanno confermato la diagnosi iniziale. I cigni reali sono stati trasferiti successivamente nell' istituto zooprofilattico di Palermo. Qui e' stato ulteriormente scoperto che i due volatili sono morti per il virus influenzale dell'aviaria h5 ceppo N non trasmissibile all'uomo. Il centro di Padova ha poi stabilito che i due uccelli hanno contratto il virus H5N1 patogeno.
Secondo il virologo dell'universita' di Bologna Mauro Delogu, "non c'e' un pericolo imminente per il nostro paese, poiché - ha detto l'esperto - il nostro sistema di sorveglianza e' efficacissimo ed il virus non ha contaminatio allevamenti, dunque non esiste alcun pericolo - ha concluso per il consumo di carne".
A creare ulteriore apprensione, subito rientrata, e' stata la voce di un caso di influenza aviaria in una giovane donna cinese a Torino. Nei giorni scorsi, si e' saputo, era stata ricoverata per sintomi influenzali e i primi test rapidi avevano rilevato una prima positivita' virale. Ma ulteriori accertamenti piu' sofisticati hanno escluso il virus aviario e fatto rientrare l'allarme: si e' trattato di un virus influenzale classico.
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