annuncio

Comprimi
Ancora nessun annuncio.

Incentivi Scolastici

Comprimi
X
 
  • Filtro
  • Ora
  • Visualizza
Elimina tutto
nuovi messaggi

  • Incentivi Scolastici

    Si è parlato recentemente di studenti svogliati e fanc@zzisti (lo ero anch'io) ma non abbiamo discusso approfonditamente la cosa: secondo voi quali incentivi possono spingere uno studente scansa fatiche ad impegnarsi sul serio? E'giusto che se ne occupi lo stato/il ministero dell'istruzione? O ritenete che sia la famiglia dello studente a dover inculcare in lui la "voglia di studiare"? E con che metodi?

    Attendo i primi reply prima di formulare la mia opinione (anche perchè devo andà a magnà!).
    Who is Kaiser Souze? He is supposed to be Turkish. Some say his father was German. Nobody believed he was real. Nobody ever saw him or knew anybody that ever worked directly for him, but to hear Kobayashi tell it, anybody could have worked for Souze. You never knew. That was his power. The greatest trick the Devil ever pulled was convincing the world he didn't exist. And like that, poof. He's gone.

  • #2
    Dipende molto dalla famiglia: se lo studio non è un valore per i genitori allora è difficile che il figlio la possa pensare molto diversamente (anche se è possibile).
    [...] Mines a tale that can't be told,/My freedom I hold dear;/How years ago in days of old/When magic filled the air,/Twas in the darkest depths of Mordor/I met a girl so fair,/But Gollum, and the Evil One crept up/And slipped away with her./Her, her....yea./Ain't nothing I can do, no. [...]
    [Ramble On - Led Zeppelin]


    Commenta


    • #3
      Sicuramente l'ambiente famigliare incide parecchio, ma non è detto, anzi.
      Dal mio punto il problema è che ci sono troppi fattori esterni che tendono a portare l'attenzione di un ragazzo verso tutto tranne ciò che concerne la scuola (inteso come cultura/studio). E' raccapricciante sentire ragazzi che parlano della scuola con frasi del tipo "ma tanto a che mi serve studiare?".
      Esistesse una soluzione sarebbe già stata adottata, forse alle nuove generazioni mancano autostima e voglia di arricchirsi.

      Kmq ormai nn mi stupisko + di niente.

      Commenta


      • #4
        bah secondo me non dipende dalla famiglia , ho entrambi i genitori insegnanti e che mi han sempre cercato di far studiare senza risultato in tutti i modi , dipende dal carattere della persona...

        Commenta


        • #5
          I tuoi genitori sono insegnanti e lo stimolo te lo hanno dato per forza, ma esistono famiglie in cui entrambi i genitori non hanno neanche la terza media....E' raro che i loro figli poi abbiano lo spunto per arrivare a laurearsi.

          Considerando l'epoca in cui viviamo in cui neanche la laurea ti fa trovare un po sto di lavoro sicuro e quindi quasi la totalità di chi esce dalle superiori si iscrive all'università, secondo me sarebbe una buona cosa rendere il voto dell'esame di maturità qualcosa di concreto e non solo un numero fine a sè stesso...Magari attribuendo dei punti di credito in base la voto o in altri modi.

          Commenta


          • #6
            no, il punto secondo me è un altro. c'è chi è tagliato per lo studio e chi per fare l'artigiano (va bene, purtroppo ora è sostituito dall'operaio). ma in questa società sembra che debbano tutti stare dietro una scrivania, ma non è così. è inutile girarci attorno. se non avessimo l'immigrazione che tanti denigrano vorrei vedere come faremmo a costruire case, strade, ponti e a produrre merci, vorrei proprio vedere.
            ovviamente imho, se pensate che in occidente nessuno debba più abbassarsi a fare lavori manovali liberi di crederlo.
            però ammetto che un insegnante davvero capace riuscirebbe ad insegnare pure ai sassi, ma da qui a dare la colpa a questi, specie con lo stipendio da fame che prendono, bè ce ne vuole. se ci fate caso ormai la figura dell'insegnante è sostituita dal baby sitter, non si richiedono talenti nell'insegnamento, non si richiede una preparazione sulle materie base ma solo un povero cristo che sia disposto a sopportare gli adolescienti viziati, spesso spalleggiati da genitori che non sono da meno.
            "E' la storia di una società che precipita.
            E che mentre sta precipitando si ripete per farsi coraggio:
            fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene...fino a qui tutto bene.
            Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio."

            - Vivo in uno stato alterato di coscienza.
            - In Italia, allora.

            Originariamente inviato da Whitesnake
            ... fanculizzati tutto!
            Anzi.... parte la maledizione!!!
            Te...... nn trombi +!
            ke il tuo pisello sia dannato alla solitudine eterna!

            Commenta


            • #7
              Gandalf io sono semi d'accordo con te, però il risultato della scuola non è quello di mandare la gente "dietro una scrivania" (chissà poi perchè questo strano concetto: laurea prima=scrivania dopo): si tratta di fornire un livello di cultura accettabile in quegli anni lì. La scuola va fatta come Cristo (sostituire eventualmente con il vostro dio alternativo) comanda, per cercare di essere una persona completa poi, indipendentemente da quello che uno fa come mestiere. Si parlava qualche anno fa di avviare i ragazzi al lavoro a 16 anni: che visione del mondo e che capacità di ragionamento/dibattito ha uno a 16 anni (pensa ad esempio alla capacità di rapportarsi con un datore di lavoro)? Specialmente uppando quello che ha detto w00fz, cioè tenendo presente che ci sono molte distrazioni e molte strade più comode per un/a ragazzo/a.
              [...] Mines a tale that can't be told,/My freedom I hold dear;/How years ago in days of old/When magic filled the air,/Twas in the darkest depths of Mordor/I met a girl so fair,/But Gollum, and the Evil One crept up/And slipped away with her./Her, her....yea./Ain't nothing I can do, no. [...]
              [Ramble On - Led Zeppelin]


              Commenta


              • #8
                Secondo me uno dei motivi è che un ragazzo sceglie la propria strada in un'età troppo bassa (scegliere in 3° media 'cosa fare da grande'), cosi' capita che ci si accorge troppo tardi di aver sbagliato scuola.

                Se si studiassero argomenti che più ci interessano, lo studio diventerebbe un piacere... Se si deve studiare qualcosa che non piace, allora tutto diventa un sacrificio e siccome si è (spesso) immaturi a quell'età, si tende a fregarsene, ignorando che in futuro si avranno dei grossi problemi.

                Commenta


                • #9
                  si in effetti hai ragione ma sappiamo benissimo tutti che della totalità dei ragazzi che vanno a scuola almeno la metà non ha il minimo interesse nell'imparare. ci vanno xchè gli viene detto di farlo, ci vanno perchè gli promettono il motorino, ci vanno perchè l'alternativa lavoro è scomoda. io in effetti ho fatto un ragionamento semplicistico che non risolverebbe di certo il problema ignoranza, ma non è affatto semplice trovare una soluzione ottimale.
                  cmq sono il primo ad ammettere che la scuola prima di tutto dovrebbe formare il cittadino del futuro, attento alle problematiche sociali e competente nei suoi diritti ma soprattutto nei suoi doveri.
                  però è anche vero che se si eliminassero quegli studenti che in classe fanno di tutto tranne che imparare, bè tutti gli altri ne gioverebbero in termini di insegnanti più disponibili e attenti alle loro esigenze, lezioni più chiare ed esaurienti (quanto tempo si perde ogni giorno per giullari e teppisti?) e forse anche in relax perchè gli insegnanti non avrebbero l'ulcera bagattata per via dei "soliti sospetti".
                  "E' la storia di una società che precipita.
                  E che mentre sta precipitando si ripete per farsi coraggio:
                  fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene...fino a qui tutto bene.
                  Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio."

                  - Vivo in uno stato alterato di coscienza.
                  - In Italia, allora.

                  Originariamente inviato da Whitesnake
                  ... fanculizzati tutto!
                  Anzi.... parte la maledizione!!!
                  Te...... nn trombi +!
                  ke il tuo pisello sia dannato alla solitudine eterna!

                  Commenta


                  • #10
                    secondo me non si tratta poi di "famiglia che ti invita a studiare o meno": si tratta di avere una famiglia che ti fa capire che ci sono degli OBBLIGHI nella vita che vanno portati a termine, una volta iniziati. Uno di questi e' lo studio: la famiglia ti mantiene e ti da' quello di cui hai bisogno (e anche "luxuries") ma tu STUDI.

                    E poi c'e' troppo lassismo: prima se uno non studiava con una certa media minima, si scordava soldi, cell, partite ecc. Adesso va bene tutto, perche' "ma poveri ragazzi".

                    Abbastanza disgustoso
                    Restless Soul

                    Commenta


                    • #11
                      Ah bhe questo è vero... Ti basti pensare che più di una volta ho sentito di docenti insultati (e in casi peggiori denunciati) dai genitori perchè i loro figli erano stati puniti o avevano preso insufficiente -_-

                      Commenta


                      • #12
                        cmq è un problema che mi è stato sempre molto a cuore e su cui ho riflettuto un po'.
                        tra le soluzioni che mi sono venute in mente sicuramente c'è la scuola per genitori.
                        lo so, un adulto con una famiglia figuriamoci se ha il tempo di frequentare un "corso" ma purtroppo ormai il genitore è diventata una professione, oltre che un incarico denso di responsabilità e doveri. probabilmente cmq il grosso dei problemi è derivato dall'arroganza di genitori e studenti che non riconosceranno mai di essere in errore perchè (scusate se ci torno sopra) la tv ci ha insegnato di non ammettere mai le nostre deficenze e colpe. nel 2006 ammettere l'ignoranza verso una determinata cosa è peggio che essere assassini, per molti. e allora ecco che siamo diventati tutti sotuttoio e chi ha davvero un bagaglio di conoscenza viene additato come nerd, scassaballe o secchione (salvo quando costui ci fa davvero comodo perchè ci deve passare i compiti o mettere a posto il pc o spiegare un concetto, cosa che poi appena imparata provvederemo a farla passare per farina del nostro sacco per vantarci e prenderci onori e meriti)
                        "E' la storia di una società che precipita.
                        E che mentre sta precipitando si ripete per farsi coraggio:
                        fino a qui tutto bene, fino a qui tutto bene...fino a qui tutto bene.
                        Il problema non è la caduta, ma l'atterraggio."

                        - Vivo in uno stato alterato di coscienza.
                        - In Italia, allora.

                        Originariamente inviato da Whitesnake
                        ... fanculizzati tutto!
                        Anzi.... parte la maledizione!!!
                        Te...... nn trombi +!
                        ke il tuo pisello sia dannato alla solitudine eterna!

                        Commenta


                        • #13
                          io odiavo studiare materie che non mi interessavano un minimo.
                          e dicevo sempre che il lavoro era meglio perchè, bene o male, portavi a casa soldi, invece che la scuola la devi pagare tu (compresi i 15 euri e rotti per ritirare il diploma, che a rigor di logica, una volta ottenuto te lo dovrebbero consegnare...e invece no! prima paga)

                          Come andavo avanti?
                          "Guadagnando" piccole somme di danaro per ogni voto superiore ad una base.

                          kaiser, che ne pensi di questo incentivo?

                          Commenta


                          • #14
                            Originariamente inviato da Trip on the Rocks
                            io odiavo studiare materie che non mi interessavano un minimo.
                            e dicevo sempre che il lavoro era meglio perchè, bene o male, portavi a casa soldi, invece che la scuola la devi pagare tu (compresi i 15 euri e rotti per ritirare il diploma, che a rigor di logica, una volta ottenuto te lo dovrebbero consegnare...e invece no! prima paga)

                            Come andavo avanti?
                            "Guadagnando" piccole somme di danaro per ogni voto superiore ad una base.


                            kaiser, che ne pensi di questo incentivo?
                            Se una persona è abbastanza matura capisce che la scuola gli serve solo e unicamente a lui.. per il suo futuro.. la storia dei soldi è a mio avvisto una cavolata.. una persona deve arrivarci da solo a imparare l'importanza dello studiare.
                            Sono daccordo con Barimoor: un bambino di 13/14 anni non deve scegliere il proprio futuro.. la cosa migliore sarebbe un biennio "comune" in tutte le scuole..

                            Commenta


                            • #15
                              Originariamente inviato da Trip on the Rocks
                              io odiavo studiare materie che non mi interessavano un minimo.
                              e dicevo sempre che il lavoro era meglio perchè, bene o male, portavi a casa soldi, invece che la scuola la devi pagare tu (compresi i 15 euri e rotti per ritirare il diploma, che a rigor di logica, una volta ottenuto te lo dovrebbero consegnare...e invece no! prima paga)

                              Come andavo avanti?
                              "Guadagnando" piccole somme di danaro per ogni voto superiore ad una base.

                              kaiser, che ne pensi di questo incentivo?
                              Lo utilizzavano anche i miei. Alle medie avevo una certa dote a scrivere poesie (dote che non ho mai coltivato perchè non mi piaceva). Mio padre era persino disposto a darmi 50 mila lire per ogni poesia che scrivevo (e non navighiamo nell'oro, i miei sono entrambi statali); nonostante questo non mi sono mai impegnato molto; primo perchè proprio non mi piaceva, secondo perchè le poesie le sentivo come una cosa molto personale e non mi andava di farle leggere, terzo perchè saremmo morti di fame.

                              Un discorso simile lo fecero anche per i voti, ci fu un periodo in cui addirittura proposero una scaletta che regolava la vincita in base al voto (dai 7 in su). La cosa non cambiò.

                              Io procederei comunque col metodo inverso: hai fatto bene a scuola? Era tuo dovere (magari per voti particolarmente alti ci scappa una cena al tuo ristorante preferito). Hai fatto male? Togliamoti ciò che ti ha distratto dallo studio finchè non recuperi con un buon voto.

                              Questo a livello di famiglia; poi è logico che sarebbe da riformare tutto il sistema scolastico ma non la vedo una cosa facile e immediata. Se davvero ci avvicinassimo di più all'idea di scuola giapponese, secondo me, i giovani vedrebbero nell'istituto un luogo più amichevole, frequentandolo per più tempo e anche per attività extra-scolastiche.

                              Poi senza contare il ritorno economico: se gli sport studenteschi vengono seguiti in TV da milioni di telespettatori in giappone, figuriamoci in italia. Finalmente i fondi x l'istruzione salterebbero fuori.
                              Who is Kaiser Souze? He is supposed to be Turkish. Some say his father was German. Nobody believed he was real. Nobody ever saw him or knew anybody that ever worked directly for him, but to hear Kobayashi tell it, anybody could have worked for Souze. You never knew. That was his power. The greatest trick the Devil ever pulled was convincing the world he didn't exist. And like that, poof. He's gone.

                              Commenta

                              Sto operando...
                              X