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Perchè ci crescono con le fiabe?

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  • #16
    up per brynn, soprattutto per la prima parte (della sua progenie e del suo letto nn so nulla )

    The Pilgrim's Lair Writer.

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    • #17
      forse meglio così, gia una brynn è assai, figurati trovarci il forum invaso da 200 brynnini marmokkiosi

      cmq secondo me il bambino non può capire i significati che brynn citava, senza dubbio molto profondi, ma fuori dlla protata della mente del bimbo, che puo immagazzinarli certo, ma magari li potrà rielaborare in futuro!
      certo l'insegnameto morale, dell'onestà e del bene che vince... beh io sono sicuro che in quel 10% di persone, brynn, risieda tutto ciò che di bello ha la razza umana, e le riconosci dal sorriso

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      • #18
        Le favole......

        All'inizio me ne raccontavano tante.....
        Poi in casa non c'era più tanta voglia di andare avanti con la fantasia....
        I miei si son separati che avevo 5 anni e le ultime favole raccontate da mio padre erano più storie di paura (come direbbe un bimbo) che altro...tipo il lupo nero sotto al letto pe non farmi alzare dopo che se n'era andato spegnendo la luce o robe del genere...
        Ho passato gran parte dell'infanzia inventandomi da solo delle favole a lieto fine e il protagonista ero quasi sempre io...

        Le favole mi hanno sicuramente spiegato che c'è sempre un lato fantasioso e positivo nella vita....

        Ho sempre a mente un'immagine di me da piccolo:

        Io nel giardino di casa (da piccolo ero biondo platino ihih) che tengo in mano il robbottone vulrus V e guardo un cielo azzurrissimo...quando rivedo quell'immagine mi chiedo:

        -Ma io, quel bambino, l'ho rispettato? Ho fatto tutto il possibile per mantenere le promesse che gli ho fatto? Credo ancora in quel bambino, sono ancora quello che quel bambino avrebbe voluto che io fossi?

        E mi rispondo che si, sono la persona che quel bambino avrebbe voluto, forse a volte l'ho tradito...ma come in tutte le favole c'è sempre il momento di pericolo...

        Del lieto fine non ne parlo, forse sarebbe meglio parlare del lieto inizio ^_^

        Credo negli eroi, credo che gli eroi siano tutte le persone che si mantengono se stessi, credo che gli eroi siano le persone cha amano tutto e tutti nel bene, credo che gli eroi siano le persone che capiscono che l'anmore è in tutto, nello sguardo del nonno, nella mano del padre che ti accarezza o che ti colpisce il viso, nelle onde del mare che ti bagnano i piedi, nel cuscino che raccoglie le mie lacrime, anche nelle lacrime stesse c'è amore, anche mentre scrivo provo amore per quello che sto scrivendo, perchè scrivo di me...e le favole sono belle perchè ti puoi impersonare o decidere cosa avresti fatto al posto del personaggio...evviva le favole, anche se non sono vere. Anche se illudono. Anche se mi ricordano cose spiacevoli... e se fossero tanto inutili...non ne staremmo a parlare :P

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        • #19
          Da piccolo mi raccontavano le fiabe [non molte comunque] poi ho iniziato a leggerle io [fino alle medie NON ho mai letto un libro "serio"]: nel frattempo e durante le avventure me le creavo con la fantasia e le disegnavo [televisione solo dopo gli 8 anni ca].
          Fino a 15 anni ho giocato a fare il soldato con i vicini e i cugini, poi ho iniziato a vedere la realtà come è e a giudicarla con un metro giusto [Devo ringraziare moltissimo i prof che ho avuto che mi hanno aiutato a formarmi nei campi che erano preclusi per l'autodidatta].
          Ora vedo le cose con occhi diversi da quelli del bambino che ero ma le Fiabe/Favole mi hanno aiutato molto a svilupparmi [non nel senso che mi hanno inculcato "buoni sentimenti" ma mi han solo dato degli esempi per una sceta cosciente futura, dopo l'incontro col reale] e quando/se avrò figli gliele racconterò, per quanto riguarda libri etc. ogni età ha i suoi tempi.

          Lot DarkWind
          "L'unica differenza fra un amico e un nemico, è che un amico si merita una morte rapida e indolore"
          "Alcuni pensano che io sia una persona orribile, ma non è vero. Ho il cuore di un ragazzino! In un vaso sulla scrivania..."

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          • #20
            da piccolino mia madre
            nn mi raccontava favole.
            mi faceva lucidare la
            sua collezione di animaletti
            d'argento e se rimanevano
            macchie o ditate
            venivo frustato.
            ho capito subito che c'era
            qualcosa che nn andava.
            ma ora ho compreso che lo faceva
            perche' crescessi consapevole
            di quello che avrei affrontato.
            Quando parla cortesemente non fidarti di lui, perche' ha sette abominazioni in cuore.
            Originally posted by Daryl Silverfist
            Al di là delle tematiche "tecniche" sulle quali non mi dilungo in quanto diretta competenza di Hell

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            • #21
              favole favole e non ce ne sono più

              Le fiabe, le favole le novelle, le storie le leggende, i miti...
              dall'infanzia all'età adulta nel corso dei secoli l'uomo si è circondato di racconti suggestivi e a volte irreali.
              La fiaba è un grande strumento di cultura e di insegnamento.
              In alcune civiltà in cui la scrittura era sconosciuta. la narrazione orale da parte dei saggi o degli anziani era un vero e proprio rito che serviva a tramandare la conoscenza e giustificare con i miti e le leggende, la natura che circonda l'uomo.
              Dire che la favola è solo intrattenimento è sbagliato.
              Al bambino si offrono strumenti che gli permettono di sperimentare, di stimolare e di far proprie le emozioni che la favola intende suscitare.
              La "morale", insita in ogni favola, è lo strumento per dare al bambino i primi assaggi di quelle che dovrebbero essere le regole del vivere sociale e dei pericoli che la convivenza tra gli uomini anche comporta.
              E ancora...
              Molta fantasia sviluppa la mente, la rende elastica; ci permette di ragionare meglio e adattarci alle nuove situazioni che possono presentarsi nella vita.
              Il problema semmai è che di favole non se ne raccontano più.
              I genitori lavorano e non hanno tempo o molto più semplicemente abbandonano i figli alle grinfie della televisione o dei videogiochi.
              Da piccolo ricordo che mio padre mi insegnò a costruire un fucile di legno che sparava sassi con un elastico (insomma un incrocio tra una fionda e una balestra ^^),
              oppure mi insegnò a costruire una macchina e usavamo cuscinetti a sfera per fare le ruote...
              Oggi chi me lo fa fare di insegnare a mio figlio a costruirsi un fucile se posso compraglierlo uguale ad uno vero che spara anche proiettili macchianti?
              Allo stesso modo non perdo tempo a raccontargli storie se posso lasciarlo davanti alla tv per ore...
              Eppure...
              Così proprio non va...
              Le favole bisogna raccontarle e all'occorenza inventarne di nuove, perchè è anche vero che certe storie al giorno d'oggi non fanno più presa su un'infanzia molto precoce ed intelligente.
              Infine...
              Qualcuno ricorda il film "La storia infinita"?
              Ebbene pensiamo a come sarebbe il mondo senza fantasia...
              Salviamo la Pricipessa Bambina !


              Su Entara
              Josf T'Lamalein
              Ranger della Foresta d'Avorio e
              Sacerdote di Lothires

              Amin anta est! [Devo riposare!]

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              • #22
                Beh, le fiabe allietano la vita del bambino, ma è facile tornare bambini: date poca importanza alle cose importanti, e datene molta alle cose che non hanno importanza.

                Fino ad una certa età (8 anni) mi hanno letto le fiabe, e dai 4-5 anni le leggevo io. Poi ho iniziato ad appassionarmi di storie dell'orrore (che pena i miei parenti che cercavano di dissuadermi) e di mitologia greca. Tutt'ora adoro le mitologie (greca, nordica, romana) e apprezzo ancora molto le storie dell'orrore. Fra le mie fiabe preferite c'era Barbablù (quello che uccideva le mogli che gli disobbedivano), adoravo "Il topo di Campagna e il topo di Città" (e già allora capii che vivere alla buona in campagna dà meno rogne che vivere in città, era una fiaba altamente metaforica), e delle fiabe tratte da Fedro ed Esopo.
                Era il modo migliore che avessi per divertirmi, e credo che comunque in ogni fiaba ci sia un insegnamento recondito, che resta impresso al bambino nel corso del tempo. Io ad esempio odio vivere in paese, preferisco la tranquillità della campagna, non mi fido degli sconosciuti e tanto meno dei conoscenti, prima di prendere una scelta cerco sempre di pensare al futuro.

                Vediamo se indovinate da quali fiabe ho tratto questi insegnamenti :P

                Life was like a fantasy / Taken by reality / Does anyone remember me / You once knew me
                Flashes of the day / I knew I was here to stay / But no one stays the same


                Lo Spambollino fa FIGO

                Membro del W.A.M. (War Against Mediaset) e presidente del M.A.I. (Musicians Against Ibanez)

                Ex Custode della Topa (R.I.P.) [NCdS]

                Dedico questa riga alla topa. Mi mancherai.

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                • #23
                  pinocchio

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                  • #24
                    Originally posted by MeTaL-aNgeL
                    pinocchio
                    Beh, più che pinocchio, cappuccetto rosso.

                    Life was like a fantasy / Taken by reality / Does anyone remember me / You once knew me
                    Flashes of the day / I knew I was here to stay / But no one stays the same


                    Lo Spambollino fa FIGO

                    Membro del W.A.M. (War Against Mediaset) e presidente del M.A.I. (Musicians Against Ibanez)

                    Ex Custode della Topa (R.I.P.) [NCdS]

                    Dedico questa riga alla topa. Mi mancherai.

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