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  • Io l'ho trovato solo l'ennesimo film angosciante che parla di gente che impazzisce perchè emotivamente debole e finisce per uccidersi più o meno volontariamente.
    Hanno un filino rotto il càzzo eh.

    Fatto bene comunque, io ho preferito personaggi di contorno piuttosto che l'interpretazione della Portman (Mila Kunis, Vincent Cassel).
    Visto in lingua originale.
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    • Originariamente inviato da sgnarf Visualizza il messaggio
      Qui forse che la cultura cinematografica di alcuni è proprio limitata, non è un insulto, ma solo un'osservazione, se non si capisce la semiotica il film può risultare "vuoto".
      Originariamente inviato da sgnarf Visualizza il messaggio
      Inoltre Wagner e Tchaikovsky non c'entrano niente perchè la storia non è la loro, ma di una ballerina in particolare e della sua preparazione per la rappresentazione.
      Per quale processo semiotico hai potuto dire che un film chiamato Black Swan, il cui soundtrack contiene musica di Tchaikovsky, la cui storia è quella di una ballerina presa per il Lago dei Cigni, non c'entri nulla con Tchaikovsky? Sono interessato.
      No, perché, come tu stesso saprai, la semiotica alla fine è uno studio di particolari relazioni, chiamate σημεῖον, segni.
      E questi segni non è che puoi vederli solo dove ti pare, ad esempio quando dici che, attenzione attenzione, la macchina da presa a mano è stata scelta per significare le turbe interiori della protagonista.
      Vorrei ricordarti che l'uso di questa tecnica non è, fortunatamente, obbligatorio. O mi vuoi forse dire che ne "La Passion de Jeanne d'Arc" (quella del 1928 ovviamente), film su cui ho riserve per motivi puramente filosofici, la scena in cui lei scende le scale sarebbe venuta meglio se la telecamera fosse stata forsennatamente agitata a destra e a manca? Perché staremmo arrivando a rasentare un livello di ridicolo solo auspicato in Black Swan se questo fosse il caso.
      Sto parlando, se non si fosse capito, della trama. La tanto decantata metamorfosi della protagonista. Che avviene... gradualmente... eh beh, proprio gradualmente. La protagonista ha turbe mentali probabilmente già dall'inizio. Un giorno viene baciata dal proprio capo e poi il giorno dopo è a drogarsi e a fare decisamente troppi sogni erotici.
      Rivelazione: una cosa del genere si fa fatica a chiamarla trama. Dire poi che i sogni lesbici la portino avanti... beh, ci va coraggio. Fammi capire come immaginare di fare sesso con una tipa random ma poi il giorno dopo "è stato tutto un sogno", faccia andare avanti la trama. No ma, voglio dire, almeno CI RIFLETTESSE. Nope, l'altra le fa una battuta e lei è di nuovo in pista.
      In pratica qualsiasi avanzamento da parte del personaggio è nullificato dall'autore stesso perché, eh, è tutto un sogno. E lei se ne rende conto. Cioè l'unica volta che non se ne rende conto è la fine, scontata, in cui se proprio vogliamo c'è l'unico barlume di una "formazione" da parte di Nina. Sinceramente, ho un po' di difficoltà a poterlo pensare come un cambiamento realistico. Ho capito che sia paranoica e tutto, ma non so se avrebbe realmente avuto la forza di nascondere un cadavere, anche solo in una allucinazione. Fosse stato un sogno, ok. Ma in una allucinazione il soggetto percepisce chiaramente l'allucinazione come realtà. Non credo sia giustificata una tale volontà di potenza uscita fuori da una ragazza che era comunque descritta come insicura.
      A prescindere da questa discussione, che ricordo essere sugli ultimi 10 minuti del film circa, il resto è vuoto. Non c'è semiotica che tenga. Il 90% delle scene del film non porta avanti la storia (Varie scene di lei davanti allo specchio, che si taglia qualsivoglia parte del corpo, QUANTE VOLTE DEVONO FARMELE VEDERE?), e il 10% le fa fare balzi assurdi.
      Il metodo Stanislavskij . Questo è un film sul metodo Stanislavskij? Fammi capire, tu PRIMA mi dici che il film non c'entra nulla con l'opera di Tchaikovsky, POI mi dici che il film è su una ballerina che deve studiare approfonditamente un personaggio di Tchaikovsky?
      Ok, ci sto.
      Allora è un film sul metodo Stanislavskij. Oh, aspetta, come potremmo approfondire il personaggio di Odile? Hum, direi che andare a droghe e sesso sia il metodo migliore!
      COSA STAVANO PENSANDO?
      Ma, cioè, io mi chiedo se almeno abbiano un'idea di cosa sia il Lago dei Cigni. Aiuto: NON E' un'opera sulla prostituzione e sul consumo di droghe.
      Aiuto 2: è basata su una maledizione e una storia d'amore.
      Se sei in grado di collegarmi ancora il metodo Stanislavskij con quanto esposto qui sopra, ti prego di illuminarmi.
      Penso paia chiaro a tutti che le due cose non c'entrino nulla. Il regista voleva probabilmente far passare un messaggio di lotta interiore, in cui un personaggio è consumato dalle proprie ambizioni e dai propri desideri, o qualcosa del genere.
      Beh, usare come metafora il Lago dei Cigni è SBAGLIATO. Non è che "sono letture". Il Lago dei Cigni non parla di una lotta interiore. Non ha senso che ne parli! E' una dannata storia d'amore, in cui, peraltro l'amore vince (a parte in opere di nemici del KGB vari ed eventuali, cosa per cui ringrazio il KGB).
      Bada che non sto dicendo che una trama di lotta interiore non si possa avere in una storia dove ci sia una ballerina del Lago dei Cigni. Non voglio dare limiti al genio umano. Ma se tu ci metti degli ovvi simboli (non so se hai notato, c'è lei che si trasforma ad un certo punto, eh), allora proprio in base alla semiotica tu mi stai dicendo che c'è UN LEGAME. E io sto dicendo che questo legame è sbagliato e stupido, cosa che è difficilmente smentibile.

      Marco mi ha preceduto or ora: tolti gli elementi di piacere sensuale-visivo e i collegamenti sbagliati, la trama è semplicemente... banale.

      Vorrei aggiungere che nessuno degli attori mi è piaciuto, giusto per infierire. Ringrazio però Vincent Cassel per parlare nell'inglese più facilmente comprensibile dall'inizio dei tempi.
      Ultima modifica di RainyDays; 06-03-2011, 23:12.


      「世界の意味は世界の外に在るはずだ。世界においては総ては在るがままに在り、生じるがままに生じる。世界 の中には何の価値も存在しない――それに、存在したとしても、それは何の価値ももたないことだろう。
      価値をもつ価値なるものが存在するならば、それは総ての生起と相在〔So-Seins〕の外に在るはずだ。総ての生起と相在は偶然的なのだから。
      それを非偶然的にするものは、世界の中には在り得ない。在り得たとすれば、そのことはまた偶然的だろうから。
      それは世界の外に在るはずだ。」
      (ウィトゲンシュタイン『論理哲学論考』6.41)



      「命を自由に奪い取れる死神でも、奪えぬものがある。
      Mon panache.」
      (エドモン・ロスタン『シラノ・ド・ベルジュラック』より翻案)

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      • Originariamente inviato da RainyDays Visualizza il messaggio
        Penso paia chiaro a tutti che le due cose non c'entrino nulla. Il regista voleva probabilmente far passare un messaggio di lotta interiore, in cui un personaggio è consumato dalle proprie ambizioni e dai propri desideri, o qualcosa del genere.
        Beh, usare come metafora il Lago dei Cigni è SBAGLIATO. Non è che "sono letture". Il Lago dei Cigni non parla di una lotta interiore. Non ha senso che ne parli!
        Il Lago dei Cigni parla di questo, ma nel film si parla del fatto che una sola ballerina deve saper interpretare caretteri antitetici come il cigno bianco e il cigno nero.
        Non parla della storia, parla della rappresentazione... E' una trovatina, ma funziona meglio della storia in sè.
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        • Originariamente inviato da Banzai Visualizza il messaggio
          Il Lago dei Cigni parla di questo, ma nel film si parla del fatto che una sola ballerina deve saper interpretare caretteri antitetici come il cigno bianco e il cigno nero.
          Non parla della storia, parla della rappresentazione... E' una trovatina, ma funziona meglio della storia in sè.
          Posso anche capire un'interpretazione in questo senso, ma un nuovo problema si pone immediatamente: se questo è ciò che volevano rappresentare, la storia mi pare ancora più vuota e semplicistica di prima. SE, e ripeto se, l'idea era quella che "gli opposti si distruggono" (la cui originalità è massima) questa è stata tradotta in una ballerina che assume droghe e diventa una *******. Probabilmente non volevo nemmeno pensare che una trovata di così basso livello potesse anche solo prendere spunto da un'opera di Tchaikovsky, ma a ripensarci, da un punto di vista dell'osservatore medio americano, forse era proprio questo l'intento...

          Ora sono rimasto con un vuoto dentro, oltre che col vuoto fuori del film.
          Ultima modifica di RainyDays; 06-03-2011, 23:41.


          「世界の意味は世界の外に在るはずだ。世界においては総ては在るがままに在り、生じるがままに生じる。世界 の中には何の価値も存在しない――それに、存在したとしても、それは何の価値ももたないことだろう。
          価値をもつ価値なるものが存在するならば、それは総ての生起と相在〔So-Seins〕の外に在るはずだ。総ての生起と相在は偶然的なのだから。
          それを非偶然的にするものは、世界の中には在り得ない。在り得たとすれば、そのことはまた偶然的だろうから。
          それは世界の外に在るはずだ。」
          (ウィトゲンシュタイン『論理哲学論考』6.41)



          「命を自由に奪い取れる死神でも、奪えぬものがある。
          Mon panache.」
          (エドモン・ロスタン『シラノ・ド・ベルジュラック』より翻案)

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          • Originariamente inviato da RainyDays Visualizza il messaggio
            Per quale processo semiotico hai potuto dire che un film chiamato Black Swan, il cui soundtrack contiene musica di Tchaikovsky, la cui storia è quella di una ballerina presa per il Lago dei Cigni, non c'entri nulla con Tchaikovsky? Sono interessato.
            C'entra giusto per quello, ma non si può certo dire che questo sia un film sul Lago dei Cigni di Tchaikovsky


            Originariamente inviato da RainyDays Visualizza il messaggio
            No, perché, come tu stesso saprai, la semiotica alla fine è uno studio di particolari relazioni, chiamate σημεῖον, segni.
            E questi segni non è che puoi vederli solo dove ti pare, ad esempio quando dici che, attenzione attenzione, la macchina da presa a mano è stata scelta per significare le turbe interiori della protagonista.
            Vorrei ricordarti che l'uso di questa tecnica non è, fortunatamente, obbligatorio. O mi vuoi forse dire che ne "La Passion de Jeanne d'Arc" (quella del 1928 ovviamente), film su cui ho riserve per motivi puramente filosofici, la scena in cui lei scende le scale sarebbe venuta meglio se la telecamera fosse stata forsennatamente agitata a destra e a manca? Perché staremmo arrivando a rasentare un livello di ridicolo solo auspicato in Black Swan se questo fosse il caso.
            Non è obbligatoria per questo dico che è una scelta registica, e ne la Passione di Giovanna d'Arco se ci fosse stata una ripresa del genere avrebbe stravolto il senso, Giovanna d'Arco è condannata > l'inquadratura è a cavalletto e ci sta, poi conta che in quegli anni le tecnologie erano quello che erano, quindi anche volendo...


            Originariamente inviato da RainyDays Visualizza il messaggio
            Sto parlando, nel caso non si fosse capito, della trama. La tanto decantata metamorfosi della protagonista. Che avviene... gradualmente... eh beh, proprio gradualmente. La protagonista ha turbe mentali probabilmente già dall'inizio. Un giorno viene baciata dal proprio capo e poi il giorno dopo è a drogarsi e a fare decisamente troppi sogni erotici.
            Rivelazione: una cosa del genere si fa fatica a chiamarla trama. Dire poi che i sogni lesbici la portino avanti... beh, ci va coraggio. Fammi capire come immaginare di fare sesso con una tipa random ma poi il giorno dopo "è stato tutto un sogno", faccia andare avanti la trama. No ma, voglio dire, almeno CI RIFLETTESSE. Nope, l'altra le fa una battuta e lei è di nuovo in pista.
            La protagonista ha l'ossessione di voler essere perfetta, e impara che la perferzione sta nelle imperfezioni, dal momento che il regista/coreografo (Cassel) mi sembra parli chiaramente di una reinterpretazione di una storia già abusata, noi spettatori non possiamo più pensare alla versione classica del Lago dei Cigni, il Cigno Nero l'ha voluto rappresentare pieno di sensualità, le chiede di essere più carnale e di lasciarsi andare. Lasciarsi andare significa prendere tutto quello che viene, senza morale, ed è quello che succede alla protagonista (che rimane comunque una persona rigorosa obbedendo al regista > un altro richiamo al tema del doppio). Insomma è proprio la riflessione troppo presente nella protagonista il problema. I sogni erotici rappresentano uno sblocco psicologico, mi sembra chiaro.
            Inoltre la trama in un film non ha regole fisse, fortunatamente. Non va avanti una storia, ma entriamo nella sua testa.






            Originariamente inviato da RainyDays Visualizza il messaggio
            In pratica qualsiasi avanzamento da parte del personaggio è nullificato dall'autore stesso perché, eh, è tutto un sogno. E lei se ne rende conto. Cioè l'unica volta che non se ne rende conto è la fine, scontata, in cui se proprio vogliamo c'è l'unico barlume di una "formazione" da parte di Nina. Sinceramente, ho un po' di difficoltà a poterlo pensare come un cambiamento realistico. Ho capito che sia paranoica e tutto, ma non so se avrebbe realmente avuto la forza di nascondere un cadavere, anche solo in una allucinazione. Fosse stato un sogno, ok. Ma in una allucinazione il soggetto percepisce chiaramente l'allucinazione come realtà. Non credo sia giustificata una tale volontà di potenza uscita fuori da una ragazza che era comunque descritta come insicura.
            Bè è vero che esagera, ma anche qui volendo possiamo dire che la sua pazzia (derivata dalla dedizione allo studio del personaggio) ha raggiunto livelli stratosferici




            Originariamente inviato da RainyDays Visualizza il messaggio
            A prescindere da questa discussione, che ricordo essere sugli ultimi 10 minuti del film circa, il resto è vuoto. Non c'è semiotica che tenga. Il 90% delle scene del film non porta avanti la storia (Varie scene di lei davanti allo specchio, che si taglia qualsivoglia parte del corpo, QUANTE VOLTE DEVONO FARMELE VEDERE?), e il 10% le fa fare balzi assurdi.
            Gusti, anche se il film è lento o fermo per me non rappresenta un problema. Se sottolinea certe scene è perchè sono importanti


            Originariamente inviato da RainyDays Visualizza il messaggio
            Il metodo Stanislavskij . Questo è un film sul metodo Stanislavskij? Fammi capire, tu PRIMA mi dici che il film non c'entra nulla con l'opera di Tchaikovsky, POI mi dici che il film è su una ballerina che deve studiare approfonditamente un personaggio di Tchaikovsky?
            Ok, ci sto.
            Allora è un film sul metodo Stanislavskij. Oh, aspetta, come potremmo approfondire il personaggio di Odile? Hum, direi che andare a droghe e sesso sia il metodo migliore!
            COSA STAVANO PENSANDO?
            Ma, cioè, io mi chiedo se almeno abbiano un'idea di cosa sia il Lago dei Cigni. Aiuto: NON E' un'opera sulla prostituzione e sul consumo di droghe.
            Aiuto 2: è basata su una maledizione e una storia d'amore.
            Se sei in grado di collegarmi ancora il metodo Stanislavskij con quanto esposto qui sopra, ti prego di illuminarmi.
            ripeto: è una reinterpretazione esplicitamente in chiave contemporanea (non secondo me, lo dicono nel film). il personaggio del Cigno Nero richiedeva delle caratteristiche tipiche di una persona sfasciata dalle droghe e dall'alcool, ma soprattutta da una persona senza morale e limiti, e dal momento che il metodo Stanislavskij richiede l'esperienza diretta dell'interprete con la parte che deve rappresentare direi che ci sta.


            Originariamente inviato da RainyDays Visualizza il messaggio
            Penso paia chiaro a tutti che le due cose non c'entrino nulla. Il regista voleva probabilmente far passare un messaggio di lotta interiore, in cui un personaggio è consumato dalle proprie ambizioni e dai propri desideri, o qualcosa del genere.
            Beh, usare come metafora il Lago dei Cigni è SBAGLIATO. Non è che "sono letture". Il Lago dei Cigni non parla di una lotta interiore. Non ha senso che ne parli! E' una dannata storia d'amore, in cui, peraltro l'amore vince (a parte in opere di nemici del KGB vari ed eventuali, cosa per cui ringrazio il KGB).
            Bada che non sto dicendo che una trama di lotta interiore non si possa avere in una storia dove ci sia una ballerina del Lago dei Cigni. Non voglio dare limiti al genio umano. Ma se tu ci metti degli ovvi simboli (non so se hai notato, c'è lei che si trasforma ad un certo punto, eh), allora proprio in base alla semiotica tu mi stai dicendo che c'è UN LEGAME. E io sto dicendo che questo legame è sbagliato e stupido, cosa che è difficilmente smentibile.
            ho parlato di legame perchè si sono giusto dei riferimenti, e non sulla storia in se, ma sulle psicologie dei personaggi

            Grazie a Sergio di Rio per la firma
            >>Sgnarf the Ripper<<

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            • Posso mettere 10?

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              • Originariamente inviato da RainyDays Visualizza il messaggio
                Posso anche capire un'interpretazione in questo senso, ma un nuovo problema si pone immediatamente: se questo è ciò che volevano rappresentare, la storia mi pare ancora più vuota e semplicistica di prima. SE, e ripeto se, l'idea era quella che "gli opposti si distruggono" (la cui originalità è massima) questa è stata tradotta in una ballerina che assume droghe e diventa una *******. Probabilmente non volevo nemmeno pensare che una trovata di così basso livello potesse anche solo prendere spunto da un'opera di Tchaikovsky, ma a ripensarci, da un punto di vista dell'osservatore medio americano, forse era proprio questo l'intento...
                Molto semplicemente (anzi, semplicisticamente) l'antitesi di Nina è una zoccola che si droga, vista la sua didizione, serietà, abnegazione.
                Ciò condito dal fatto che il direttore della compagnia le dà della "frigida" a livello artistico, lei lo prende alla lettera, questo è sicuramente un passaggio debole. Non credo esista al mondo un direttore artistico che consigli la masturbazione come metodo Stanislavskij (ma in fondo è Vincent Cassel che insegna alla Portman a ballare, quindi è abbastanza inutile discuterne).
                Ho trovato molto più interessante la paranoia di Nina nei confronti di Lilly, con cui finisce a confondere sè stessa nel processo di "trasformazione", in quanto lei incarna artisticamente quello che è il suo obbiettivo finale, ma nel contempo ha nei suoi confronti dei sentimenti contrastanti di dissenso e invidia... Questa è l'unica cosa che ho trovato davvero interessante come scelta narrativa: Lilly dall'inizio sembra dover rappresentare il "cigno nero", agli occhi della protagonista e del pubblico, ma solo alla fine si capisce quanto in realtà sia marginale e innocuo nella vicenda il personaggio che sembra dover essere l'antagonista.
                Ultima modifica di Banzai; 06-03-2011, 23:52.
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                • Originariamente inviato da sgnarf Visualizza il messaggio
                  La protagonista ha l'ossessione di voler essere perfetta, e impara che la perferzione sta nelle imperfezioni, dal momento che il regista/coreografo (Cassel) mi sembra parli chiaramente di una reinterpretazione di una storia già abusata, noi spettatori non possiamo più pensare alla versione classica del Lago dei Cigni, il Cigno Nero l'ha voluto rappresentare pieno di sensualità, le chiede di essere più carnale e di lasciarsi andare. Lasciarsi andare significa prendere tutto quello che viene, senza morale, ed è quello che succede alla protagonista (che rimane comunque una persona rigorosa obbedendo al regista > un altro richiamo al tema del doppio). Insomma è proprio la riflessione troppo presente nella protagonista il problema. I sogni erotici rappresentano uno sblocco psicologico, mi sembra chiaro.
                  Inoltre la trama in un film non ha regole fisse, fortunatamente. Non va avanti una storia, ma entriamo nella sua testa.
                  ripeto: è una reinterpretazione esplicitamente in chiave contemporanea (non secondo me, lo dicono nel film). il personaggio del Cigno Nero richiedeva delle caratteristiche tipiche di una persona sfasciata dalle droghe e dall'alcool, ma soprattutta da una persona senza morale e limiti, e dal momento che il metodo Stanislavskij richiede l'esperienza diretta dell'interprete con la parte che deve rappresentare direi che ci sta.
                  Questa non è una reinterpretazione in chiave contemporanea, è uno stupro di un classico.
                  Parli di entrare nella testa della protagonista e potresti avere ragione. Sì, voglio dire, posso credere che la testa di alcune persone sia seriamente così: andare in discoteca, farsi a manetta e sbattersi tipi/e a ripetizione. Incidentalmente, nei film che guardo gradirei trovare QUALCOSA di espresso, non il vuoto lasciato dai pochi neuroni rimasti di questa gente. Se voglio fare un viaggio nella mente di qualcuno, vorrei che sia un viaggio interessante. Se non v'è assolutamente nulla di interessante perché intraprenderlo? Di certo la Portman, che si contorce su quella tipa, non mi pare interessante. A meno che io non abbia mancato dei riferimenti psicanlatici nel preciso uso del cunnilingus/passaggio erotico/morboso random, non vedo perché dover passare gran parte del film su quello, se non per il fatto che QUALCOSA dovevano pur mettere per rimediare al fatto che non ci fosse una trama, uh. Non sto parlando di lentezza eh, ma di assenza di contenuti.
                  Anche vedendo i commenti come quello di Marco che mettono in luce il finto antagonismo tra le due attrici... la parte mi è sembrata mal giocata. Come spettatore non mi è mai sembrato che l'altra tipa fosse per la protagonista anche solo una rivale. Pure, cosa più grave, la protagonista passa a vederla come tale di punto in bianco. Ora, capisco che stiamo parlando di una non proprio sana mentalmente, ma questo non può essere una scusa per OK ADESSO ACCADE CHE X. Mi sembra quantomeno ridicolo. Anni di saggi e ricerche ci hanno insegnato che i pazzi non sono semplicemente pazzi random, come questo film vuole mostrarci quando spara allucinazioni a caso. E fino alla noia.
                  Anche il processo per cui ha l'allucinazione di uccidere l'altra, ma poi diventa se stessa... Certo, ho capito cosa volevano trasmettere in tutto questo, che è combattuta internamente etc., ma seriamente m'è sembrata una cosa al limite della banalità. Era chiaro che dovessero volgere verso una fina emotivamente struggente in qualche modo e, non sapendo come fare, la scusa della pazzia torna sempre utile.
                  Sinceramente, se era un film che voleva emozionare, ha fallito brutalmente. Forse riesce nel suo intento con chi è volto ai servizi sociali, ma nulla più.

                  L'unica possibile difesa di questo film rivela che il suo messaggio è così semplicistico che fa male solo a pensarlo.
                  Chi voglia accettare l'atrocità di una tale interpretazione non può comunque dire che questo sia un bel film. Accidenti, è difficile anche solo trovarci del materiale da valutare.
                  Ultima modifica di RainyDays; 07-03-2011, 00:27.


                  「世界の意味は世界の外に在るはずだ。世界においては総ては在るがままに在り、生じるがままに生じる。世界 の中には何の価値も存在しない――それに、存在したとしても、それは何の価値ももたないことだろう。
                  価値をもつ価値なるものが存在するならば、それは総ての生起と相在〔So-Seins〕の外に在るはずだ。総ての生起と相在は偶然的なのだから。
                  それを非偶然的にするものは、世界の中には在り得ない。在り得たとすれば、そのことはまた偶然的だろうから。
                  それは世界の外に在るはずだ。」
                  (ウィトゲンシュタイン『論理哲学論考』6.41)



                  「命を自由に奪い取れる死神でも、奪えぬものがある。
                  Mon panache.」
                  (エドモン・ロスタン『シラノ・ド・ベルジュラック』より翻案)

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                  • Black Swan è un'occasione mancata come The Wrestler, ha cambiato solo soggetto, eppure c'era così tanto da fare che non ci voleva un càzzo a tirare fuori un nuovo Requiem for a dream.
                    E comunque Elle è gay.


                    Clan Spammer Severi ma giusti.

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                    • Ora arriva Carmine e dice 11.
                      [Amdir]Firma Irregolare[/Amdir]

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                      • Colto dall'entusiasmo me lo son visto anche io.
                        Non so bene che voto dargli, ma è sotto al 6.

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                        • ok, mi avete convinto e vedo di reperirlo.
                          .

                          .
                          Clan SPAMMER - Severi ma giusti.

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                          • Originariamente inviato da ThinBlueRoad Visualizza il messaggio
                            Colto dall'entusiasmo me lo son visto anche io.
                            Non so bene che voto dargli, ma è sotto al 6.
                            Sì, però pensando a tutta la mèrda che gira un quasi suff. per l'impegno glielo darei.
                            Almeno è fatto benino, la fotografia è ottima secondo me.
                            With Ponies
                            and Rainbows
                            and Apples
                            and Ponies

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                            • The Fighter - 7/8 devo dire che quest'anno sono soddisfattissimo!
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                              Grazie a Sergio di Rio per la firma
                              >>Sgnarf the Ripper<<

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                              • Originariamente inviato da Banzai Visualizza il messaggio
                                Sì, però pensando a tutta la mèrda che gira un quasi suff. per l'impegno glielo darei.
                                Almeno è fatto benino, la fotografia è ottima secondo me.
                                Il paragone con ciò che si vede di sti tempi gli dà ragione, personalmente ha inciso molto sia il mondo attorno al quale ronza la storia, che non mi dà stimoli, sia all'odio che ho provato verso il personaggio protagonista.

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                                Sto operando...
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