Al secondo gol del Ghana non ho resistito ... A quanto pare ora la qualificazione agli ottavi è una cosa a tre, non più a due....anzi a seconda del risultato di stasera potrebbe essere pure a 4 *grat grat*
Il Ghana si è mangiato anche 6-7 palle gol cristalline e un rigore, Rep. Ceca in 10 da metà del secondo tempo ma molto meno convincente della partita inaugurale.
Manca ancora qualche minuto alla fine della partita ma.......
KAISERSLAUTERN (Germania), 17 giugno 2006 - Avrebbe meritato di più la sviolinata di Alberto Gilardino dopo il suo gol al 22' del primo tempo. Un gesto atletico perfetto e musicale. Un'esecuzione d'autore, purtroppo senza un meritato bis. Italia-Stati Uniti finisce in 19 uomini, ma soprattutto 1-1, che ci porta in testa al girone con 4 punti, ma rischia di trasformare la prossima sfida con la Repubblica Ceca in un testa a testa pericoloso e imprevedibile.
Uno psicoterapeuta non sarebbe in grado di spiegare la trasformazione dell'Italia dopo la vittoria sul Ghana. Che gli Stati Uniti sarebbero scesi in campo con la rabbia in corpo era prevedibile, ma che la formazione di Bruce Arena costringesse la Nazionale a stare al suo gioco per buona parte del primo tempo e della ripresa Marcello Lippi non lo aveva calcolato. Con la variante Zambrotta, l'unica, sulla fascia sinistra al posto di Grosso, la Nazionale si fa sorprendere dall'undici americano, che ingaggia sì una guerra, ma agonistica ed efficace. Per venti minuti gli Usa impongono agli azzurri il loro gioco molto concreto, fatto di pressing, raddoppi, marcature spietate a uomo e chiusura di tutti gli spazi. I punti di riferimento sono lo spiritato Convey, l'uomo d'ordine Reyna, l'intelligente Donovan. Tant'è che gli Usa barricano il centrocampo e fanno girare la palla spezzando tutte le trame dell'Italia. I segnali ci sono. E forti. Prima con un tiro alto di Convey, poi con quello a fil di palo di Dempsey. Dal 20' gli azzurri riescono finalmente ad aprire una breccia e, addirittura, a passare con Gilardino: colpo di testa in tuffo su invito di Pirlo, ancora un volta il migliore; straordinario anche in fase difensiva dove recupera decine di palloni. Ma la rete del milanista è pura illusione. Nello spazio di un minuto il vento cambia, e la partita assume toni drammatici. Non tanto per l'autorete di Zaccardo, che devia in rete sfortunatamente, bensì per l'indecente gomitata al volto di McBride di De Rossi. Eppure, nonostante l'inferiorità numerica, Toni sbaglia il gol del 2-1, mostrando limiti di forma evidenti. Gli Usa, avvantaggiati, fanno girare la palla con più efficacia, ed è chiaro, che in mezzo al centrocampo servirebbero più muscoli. Lippi toglie Totti per Gattuso, icona ideale per una gara di questo spessore, spostando Perrotta a sinistra. Ma a dare una mano agli azzurri ci pensa Mastroeni, che finisce negli spogliatoi per un'entrata assassina su Pirlo.
Nella ripresa il 10 contro 10 ha vita breve. Anche Pope abbandona il campo in anticipo per una doppia ammonizione, cartellino rosso che dovrebbe spianare la strada all'Italia. Ma va dato atto alla squadra di Arena di non mollare mai, di giocare tutte le palle oltre ogni limite, facendo soffrire a dismisura la Nazionale, mostrando di avere i numeri anche con un Del Piero e un Iaquinta in più, inseriti al posto di Zaccardo e Toni. Lo juventino aumenta la spinta, ma è chiaro che gli eventi e la forza della disperazione incidano più del dovuto, aumentando gli errori. Gli Usa che segnano, ma in fuorigioco, lanciano segnali inquietanti, ma Perrotta, Zambrotta e Del Piero che mancano il gol, grazie anche alla bravura di Keller, lasciano aperti spiragli di speranza. Ma alla distanza, nonostante l'handicap numerico, gli Usa fanno valere la loro forza fisica e una preparazione atletica da marines. Ad Amburgo, il 22 giugno, basterebbe anche il pareggio. Ma conviene pensare solo alla vittoria.
Nessuno che mensiona l'arbitraggio scandaloso di quel coglione(lasciatemelo dire) uruguayano e dei suoi 2 leccachapet con le bandierine(non per le espulsioni sacrosante ma per tutto il resto, giallo di Totti incluso).
Morale: con una TERNA ARBITRALE NEUTRALE E IMPARZIALE in campo e buon gioco siamo tra le migliori altrimenti..be l'abbiamo visto stasera.
Ultima modifica di franconero2; 17-06-2006, 23:12.
Partita decisa dall'arbitraggio.
l'espulsione nostra c'era, forse non c'erano quelle USA, ma in compenso ci ha segnalato 5 e più fuorigiochi inesistenti, gol annullato (quello forse giustamente) più rigore su Iaquinta per maglietta trattenuta.
Ci fosse stato un vero arbitro e dei veri guardalinee sarebbe stato diverso: avremmo vinto 10 contro 11.
Certo un po' di colpe le hanno tutti, anche Lippi che va a finire le sostituzioni a 35 minuti dalla fine e poi si fa male Perrotta...
L'autogol di Zaccardo è stata pura s****: sfido chiunque a calciare in avanti e mandare la palla indietro, anche volendo, provando e riprovando.
Partita decisa dall'arbitraggio.
l'espulsione nostra c'era, forse non c'erano quelle USA, ma in compenso ci ha segnalato 5 e più fuorigiochi inesistenti, gol annullato (quello forse giustamente) più rigore su Iaquinta per maglietta trattenuta.
Ci fosse stato un vero arbitro e dei veri guardalinee sarebbe stato diverso: avremmo vinto 10 contro 11.
Certo un po' di colpe le hanno tutti, anche Lippi che va a finire le sostituzioni a 35 minuti dalla fine e poi si fa male Perrotta...
L'autogol di Zaccardo è stata pura s****: sfido chiunque a calciare in avanti e mandare la palla indietro, anche volendo, provando e riprovando.
Ma stai scherzando? le espulsioni per gli americani c'eran tutte e 2
mentre quella di de rossi... la lascio stare.. qui in italia nemmeno il giallo daremmo -_-
Tutte le espulsioni erano sacrosante, Pirlo ha rischiato di dire addio al mondiale a causa di quell'intervento suicida. Qui l'unico che continua a ripetere come un forsennato, senza essere preso in considerazione da nessuno, che Zaccardo e' una pippa nata sono IO. A sto punto era meglio provare Oddo...pippa si ma meglio di Zaccardo almeno. E non dite che e' stata sfortuna la sua autorete per carita', i primi 30 minuti sono stati da cancrena (goal a parte).
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