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Paulo Coelho e la trilogia del settimo giorno

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  • Paulo Coelho e la trilogia del settimo giorno

    Con il diavolo e la signorina Primm si conclude la trilogia del settimo giorno di Coelho:
    [list=1][*]Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduto ed ho pianto[*]Veronika decide di morire[*]Il diavolo e la signorina Primm[/list=1]

    Nei tre romanzi si evince come il pensiero di Coelho sia incentrato sul "provare il nostro coraggio", la "Volontà di cambiamento", la sfida non attende, una settimana è un periodo sufficiente per decidere se vogliamo accettare o no il nostro destino. Alla luce di ciò e relativamente al testo cosa pensate della frase:

    "L'uomo ha bisogno di quello che ha in sé di peggiore, per raggiungere ciò che di migliore esiste in lui."

  • #2
    Re: Paulo Coelho e la trilogia del settimo giorno

    Originally posted by Ichi da Killah
    "L'uomo ha bisogno di quello che ha in sé di peggiore, per raggiungere ciò che di migliore esiste in lui."
    Non ho letto i tre romanzi, perciò non posso adeguatamente contestualizzare questa frase.
    Credo però che sia un principio abbastanza vero, anche se basato su una contraddizione in termini, a mio parere.
    Per me, infatti, tutto ciò che mi è utile è positivo; perciò, se alcuni elementi del mio animo mi servono per raggiungere un obiettivo che mi sono prefisso (o per tirare fuori altre mie capacità che mi torneranno utili), non vedo perchè questi primi elementi debbano essere bollati come negativi o peggiori.
    Io li considererei delle mie ottime qualità.
    In fase di ristrutturazione.
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    • #3
      Credo che però Coelho facesse più riferimento a meccaniche interiori, ovvero probabilmente i suoi uomini "personaggi" hanno bisogno di quel tipo di viaggio anche se in maniera non conscia, è ovvio che se poi lo rapportiamo ad un determinato traguardo raggiunto analizziamo la questione col senno di poi, ma questo all'inizio non ci è dato saperlo.

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      • #4
        Credo proprio che occorra leggere i romanzi per capire quello che intendi dire.
        Detta così, la cosa sembra molto macchinosa e poco realistica: parlare di "senno di poi" su meccanismi non consci ha poco senso nel momento in cui diciamo che è questo "senno di poi" a farceli giudicare positivamente. Non si capisce, allora, come possa un"senno di prima" farceli giudicare negativi, visto che di meccanismi inconsci sempre si tratta...
        In fase di ristrutturazione.
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        • #5
          Forse mi sono espresso male, intendevo dire che è solo col senno di poi che possiamo giudicare quelle cose "peggiori" utili alla propria evoluzione, perchè nel momento in cui quelle cose sono attuali, ovvero durante il loro esistere consistono solamente in un decadimento dell'individuo.

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          • #6
            Sarebbe uno spunto interessante per una dissertazione filosofica.
            Ma credo che prima dovremmo leggere tutti i tre libri per capire bene cosa intendi!
            In fase di ristrutturazione.
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            • #7
              Pubblico qui le tre copertine dei libri, nel caso qualcuno volesse acquistarli e leggerli.

              In fase di ristrutturazione.
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