La notte avvolgeva morbida il cielo sopra le nere acque di northgard. Un freddo che stringeva le membra deboli estranee a quelle terre popolate dal fiero popolo barbaro. Solo alcune luci, qui e la, illuminavano le strade silenziose accompagnate dalla musica e dai canti che dalla grande casa risuonavano per le vie della fredda città. La grande casa, con la sua possente struttura, racchiudeva il cuore pulsante della città e del popolo barbaro; l'odore di urina e bestie si mescolava a quello della legna bruciata, del cibo e delle persone accalcate nell'edificio.
Quand'ecco sopraggiungere sulla porta una figura, la neve dietro di lui si vaporizzò all'aprire il portone e dal centro della sala alcuni guerrieri inveirono verso la porta che lasciava entrare una brezza fastidiosa.
La comparsa della figura smorzò animi e musica, chi era a quell'ora che entrava in maniera così plateale? gli astanti videro che non si trattava di nessuno in particolare, era solo Groth il figlio del pastore che vive fuori città. I barbari ripresero a mangiare e a bere venendo però interrotti nuovamente dalle urla di una delle schiave. "AHHHH IL SUO BRACCIO!!" uno dei barbari si alzò dirigendosi verso il ragazzo, con l'arma pronta ad esser sguainata, urlò: "Zitta Femmina!" ammansendo a distanza la giovine. Avvicinandosi al centro della sala, tutti si accorsero che il giovane Groth lasciava per terra una copiosa scia di sangue e la faccia dipinta sul suo volto era quella di un uomo che ha poca vita davanti a se.
"l-l-la fattoria... madre... padre..." disse in maniera sconclusionata accasciandosi a terra in una pozza di sangue e mostrando la ferita che deturpava il suo corpo. Gli mancava un braccio, strappato a forza dalle carni del busto e profonde ferite sul torace simili a quelle di un orso. Subito i guerrieri si alzarono e corsero vicini al ragazzo per soccorrerlo "che è accaduto?!" il giovane inalando gli ultimi respiri "è un mostro.. è più alto di un orso.. ha un tronco... ha mangiato... mi ha visto e mi ha cacciato.. coff coff coff" i guerrieri compresero dalle ferite che per lui non vi era più scampo e cercarono di dedicare il tempo rimasto ad ascoltare bene le parole del ragazzo.
"Non si fermerà mai... la sua fame di sangue è insaziabile... che il grande padre mi perdoni.. non sono riuscito a...." piangendo e ansimando lasciò andare la propria vita in un pensante gorgoglio che rabbuiò tutti gli astanti.
Qualcuno o qualcosa aveva iniziato a vagare per northgard, empio di morte e sangue.
Quand'ecco sopraggiungere sulla porta una figura, la neve dietro di lui si vaporizzò all'aprire il portone e dal centro della sala alcuni guerrieri inveirono verso la porta che lasciava entrare una brezza fastidiosa.
La comparsa della figura smorzò animi e musica, chi era a quell'ora che entrava in maniera così plateale? gli astanti videro che non si trattava di nessuno in particolare, era solo Groth il figlio del pastore che vive fuori città. I barbari ripresero a mangiare e a bere venendo però interrotti nuovamente dalle urla di una delle schiave. "AHHHH IL SUO BRACCIO!!" uno dei barbari si alzò dirigendosi verso il ragazzo, con l'arma pronta ad esser sguainata, urlò: "Zitta Femmina!" ammansendo a distanza la giovine. Avvicinandosi al centro della sala, tutti si accorsero che il giovane Groth lasciava per terra una copiosa scia di sangue e la faccia dipinta sul suo volto era quella di un uomo che ha poca vita davanti a se.
"l-l-la fattoria... madre... padre..." disse in maniera sconclusionata accasciandosi a terra in una pozza di sangue e mostrando la ferita che deturpava il suo corpo. Gli mancava un braccio, strappato a forza dalle carni del busto e profonde ferite sul torace simili a quelle di un orso. Subito i guerrieri si alzarono e corsero vicini al ragazzo per soccorrerlo "che è accaduto?!" il giovane inalando gli ultimi respiri "è un mostro.. è più alto di un orso.. ha un tronco... ha mangiato... mi ha visto e mi ha cacciato.. coff coff coff" i guerrieri compresero dalle ferite che per lui non vi era più scampo e cercarono di dedicare il tempo rimasto ad ascoltare bene le parole del ragazzo.
"Non si fermerà mai... la sua fame di sangue è insaziabile... che il grande padre mi perdoni.. non sono riuscito a...." piangendo e ansimando lasciò andare la propria vita in un pensante gorgoglio che rabbuiò tutti gli astanti.
Qualcuno o qualcosa aveva iniziato a vagare per northgard, empio di morte e sangue.
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