JACK L'ARCIERE STA ATTACCANDO NUJEL'M!
Il grido riecheggiava per la città portuale, rimbalzando anche sui venti della magia fino alle orecchie di Shundar; l'Akrites facendo fede ai suoi voti si preparava a separare una scaramuccia tra soldati data dal sole cocente, quello che si trovo davanti fu però molto peggio: i corpi dei suoi sottoposti, le guardie che lui stesso aveva addestrato giacevano esanimi a terra, con penncchi di freccia che gli uscivano dai vestiti grondanti di sangue.
L'Akrites si inginoccho accanto a Mathos, il Methetes che aveva giurato in sua presenza di intraprendere la via di Xutho scegliendolo come mentore, sorreggendogli la testa ed ascoltando le sue ultime parole:
"Jack, non è quel che sembra..."
Non vi era tempo per le lacrime, la giustizia aveva la precedenza, i suoi occhi scorsero una figura che saltava tra i tetti, indossando la divisa dell'Ordine degli Akritoi di Xutho, stava incoccando una freccia mirando ad uno dei soldati; fu un attimo, una corsa fulminea con il cavallo, poi la lama a due mani di Shundar tagliò la freccia a mezzaria ad un palmo dal volto dell'uomo, poi lo spadaccino e l'assassino si trovarono faccia a faccia, uno a terra e uno in cima al palazzo.
-Scendi, te lo ordino! Hai tradito i tuoi voti, ti concederò perlomeno una rapida morte!-
-Non penso proprio- rispose l'uomo-Io me ne frego dei tuoi voti.-
-Hai giurato su quelle vesti di difendere la città, di portare avanti il dogma di Xutho!-
-Cosa vuoi che me ne importi di questi stracci?!-
-SONO UN SIMBOLO, NON DERIDERLI, SONO LA PROVA DELLA NOSTRA FEDE, DEL NOSTRO CREDO!-
-Un simbolo?! ma se li hanno tutti ora? NOn vi siete accorti che durante la carestia molti corpi che indossavano queste vesti sono scomparsi? Come pensi che me le sia procurate?!-
-Chi sei? COsa cerchi?-
_Ancora non l'hai capito? Ragazzi prendetelo!-
Una dozzina di figure sbucarono dalle ombre, fanti armati con lame che trasudavano icore verdastro, cavalieri con la lancia in resta, arcieri dagli archi neri; l'Akrites era in svantaggio numerico e doveva combattere tenendo gli aggressori lontano dalle case e dai soldati impreparati: si aprì un varco invocando l'aiuto di Xutho che rendesse il suo corpo più resistente, abbassò la celata dell'elmo e parti alla carica, uno, due, continuavano ad arrivare, colpi da ogni direzione, sangue che zampillava sull'arma dell'Akrites e su quella degli avversari, un paio di colpi precisi e gli avversari diminuivano, finche non rimase solo "JACK".
-SCENDI!-
L'uomo lo fece, saltò dal balcone del palazzo battendo la testa sul selciato e spirando sul colpo, sul suo corpo un marchio tracciato a fuoco sulla pelle: "L'Ebon Hand"; fu trovato anche un libro sul corpo che recitava queste infauste parole
"PRendete queste divise, andate a Nujel'm e perlustartela. DOvete dirci i punti deboli e quelli di forza della città. Vengono da una forte carestia, non dovrebbe essere difficile raccogliere informazioni."
-Akrites, ci si prospettano tempi bui?- chiese una semplice guardia
-Si, raddoppiate le ronde, controllate ogni singola guardia al cambio di turno, io studierò il libro ed avvertirò il Diarca e i nostri compagni Dwarf il prima possibile...sono tornati...-
Shundar andò in cerca del Diarca Lu MAx e di Jaxx per metterli al corrente di quanto era successo, anche il re Obelin doveva essere informato.
Doveva fare in fretta.
Il grido riecheggiava per la città portuale, rimbalzando anche sui venti della magia fino alle orecchie di Shundar; l'Akrites facendo fede ai suoi voti si preparava a separare una scaramuccia tra soldati data dal sole cocente, quello che si trovo davanti fu però molto peggio: i corpi dei suoi sottoposti, le guardie che lui stesso aveva addestrato giacevano esanimi a terra, con penncchi di freccia che gli uscivano dai vestiti grondanti di sangue.
L'Akrites si inginoccho accanto a Mathos, il Methetes che aveva giurato in sua presenza di intraprendere la via di Xutho scegliendolo come mentore, sorreggendogli la testa ed ascoltando le sue ultime parole:
"Jack, non è quel che sembra..."
Non vi era tempo per le lacrime, la giustizia aveva la precedenza, i suoi occhi scorsero una figura che saltava tra i tetti, indossando la divisa dell'Ordine degli Akritoi di Xutho, stava incoccando una freccia mirando ad uno dei soldati; fu un attimo, una corsa fulminea con il cavallo, poi la lama a due mani di Shundar tagliò la freccia a mezzaria ad un palmo dal volto dell'uomo, poi lo spadaccino e l'assassino si trovarono faccia a faccia, uno a terra e uno in cima al palazzo.
-Scendi, te lo ordino! Hai tradito i tuoi voti, ti concederò perlomeno una rapida morte!-
-Non penso proprio- rispose l'uomo-Io me ne frego dei tuoi voti.-
-Hai giurato su quelle vesti di difendere la città, di portare avanti il dogma di Xutho!-
-Cosa vuoi che me ne importi di questi stracci?!-
-SONO UN SIMBOLO, NON DERIDERLI, SONO LA PROVA DELLA NOSTRA FEDE, DEL NOSTRO CREDO!-
-Un simbolo?! ma se li hanno tutti ora? NOn vi siete accorti che durante la carestia molti corpi che indossavano queste vesti sono scomparsi? Come pensi che me le sia procurate?!-
-Chi sei? COsa cerchi?-
_Ancora non l'hai capito? Ragazzi prendetelo!-
Una dozzina di figure sbucarono dalle ombre, fanti armati con lame che trasudavano icore verdastro, cavalieri con la lancia in resta, arcieri dagli archi neri; l'Akrites era in svantaggio numerico e doveva combattere tenendo gli aggressori lontano dalle case e dai soldati impreparati: si aprì un varco invocando l'aiuto di Xutho che rendesse il suo corpo più resistente, abbassò la celata dell'elmo e parti alla carica, uno, due, continuavano ad arrivare, colpi da ogni direzione, sangue che zampillava sull'arma dell'Akrites e su quella degli avversari, un paio di colpi precisi e gli avversari diminuivano, finche non rimase solo "JACK".
-SCENDI!-
L'uomo lo fece, saltò dal balcone del palazzo battendo la testa sul selciato e spirando sul colpo, sul suo corpo un marchio tracciato a fuoco sulla pelle: "L'Ebon Hand"; fu trovato anche un libro sul corpo che recitava queste infauste parole
"PRendete queste divise, andate a Nujel'm e perlustartela. DOvete dirci i punti deboli e quelli di forza della città. Vengono da una forte carestia, non dovrebbe essere difficile raccogliere informazioni."
-Akrites, ci si prospettano tempi bui?- chiese una semplice guardia
-Si, raddoppiate le ronde, controllate ogni singola guardia al cambio di turno, io studierò il libro ed avvertirò il Diarca e i nostri compagni Dwarf il prima possibile...sono tornati...-
Shundar andò in cerca del Diarca Lu MAx e di Jaxx per metterli al corrente di quanto era successo, anche il re Obelin doveva essere informato.
Doveva fare in fretta.
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