408 Zoe 58
'Ho deciso di cominciare a tenere questo diario, sia per raccogliere i miei ricordi, le mie esperienze e le mie sensazioni, sia come promemoria e chissà, manuale per chi in futuro decidera di seguire la mia stessa via.
Posso dire senza falsa modestia di essere diventato un ottimo ladro nel corso degli anni, non il migliore, ma comunque molto abile. Il furto, specialmente ai giorni nostri, è diventata un'arte per pochi, perchè come è ovvio, è molto più semplice prendere qualcosa da un cadavere, o da un'avversario tramortito, che sfilare senza far rumore una spada, o una gemma, o qualsivoglia oggetto dalle tasche o dalla cintura di un guerriero corazzato o di un mago.
L'idea di passare inosservato in mezzo alla folla mi ha sempre affascinato, essere visto solo quando io lo desidero, magari solo da chi io desidero, è al contempo una sfida e una rassicurazione.
Per anni quindi, mi sono limitato a girare il mondo non visto, sfilare qualche oggetto, a volte anche inutile, solo per il gusto di farlo, per il poter dire 'ci sono riuscito', oggetti simbolici che a chiunque altro non dicono nulla, sciocchezze di poco conto.
Poi, per mettere a frutto le mie particolari abilità, ho intrapreso la carriera di spia, intrufolarmi in città in cui i miei 'clienti' non potevano entrare, ascoltare discorsi che nessuno doveva sentire, indagare sulle abitudini del marito per conto della moglie gelosa (oh non avete idea quante siano!), o del tal mercante per conto di gente che è meglio non incontrare, a meno che siano lì per pagarvi, ovvio.
Questo mi ha fornito un certo 'potere', perchè nessuno deve sapere che il cavaliere senza macchia ha fatto seguire l'avversario per sapere quando attaccarlo, o che un rispettabile padre di famiglia ha un debole per le taverne (e le taverniere), ma mi ha anche messo nella situazione di essere un personaggio scomodo, uno che è meglio non parli, e si sa', il modo migliore per far tacere qualcuno...
Per questo ho a lungo tenuto nascosto il mio nome e il mio volto, cercando clientela nelle taverne, soppesando le borse delle monete ovviamente prima di decidere chi poteva aver bisogno del mio aiuto.
Solitamente, aspettavo che bevessero qualche bicchiere, ottenere un lavoro così era più semplice, e i particolari erano più numerosi e sinceri, fino a quando scelsi un cavaliere del Chaos come cliente.
Avevo sentito parlare del loro credo, e la cosa per quanto potesse in qualche modo avere un senso, non mi interessava, per me non erano diversi da qualsiasi altro cavaliere, avevano le loro debolezze e i loro pregi.
Avvicinai il caotico come sempre, sedendomi al banco di fianco a lui, era isolato dal gruppo di bevitori, perciò immaginavo avesse qualche dispiacere da affogare nell'alcol, la vogla di parlarne sarebbe venuta di conseguenza.
Non beveva, il bicchiere mezzo pieno di un liquido trasparente era poggiato sul banco sotto il suo sguardo fisso, sembrava stesse leggendo qualcosa nell'ondeggiare della bevanda sotto gli schricchiolii degli assi del pavimento.
Restò immobile così per 20 minuti.
La taverniera doveva conoscerlo, ma dallo sguardo di lei capivo che doveva essere un tipo particolare, era sempre stata ammiccante, mentre davanti a lui avevo uno sguardo serio e rispettoso, privo della goliardia che la contraddistingueva.
Guardando me, aveva il tipico sguardo di chi pensa di aver già visto quella figura, ma non ricorda dove.
'Cosa bevi?'
'Acqua, perchè?'
Si voltò verso di me, inespressivo quanto la sua voce, non c'era rabbia ne allegria.
'Solo curiosità, non ti ho mai visto qui..'
'Non frequento molto le taverne, non apprezzo la caciara ne gli ubriachi'
'Mmmm capisco, sei un soldato?'
'Diciamo di sì'
'E come va la guerra?'
Era una conversazione insolita per me, non mi ero mai immischiato nelle faccende ideologiche, ma a quella domanda il guerriero sorrise, forse intuendo la mia estraneità alla battaglia.
Parlammo, per ore, fino a restare soli con la locandiera che ripuliva i tavoli ormai vuoti, non sapevo nemmeno io il perchè, ma eravamo finito a discutere sul senso dell'esistenza, sul seguire un'idea, sul senso personale di giusto e sbagliato.
Ovviamente non avevo menzionato il mio passato da ladro, ma avevo nominato la mia abilità di 'infiltrazione in territori nemici', per dirla in termine bellico, e negli occhi del caotico era brillata una scintilla.
Chiarimmo fin da subito che non sarei entrato nelle fila dal Chaos ufficialmente, e che la mie azioni non doveva essere riconducibili in alcun modo alla fazione, dovevo solo osservare ed ascoltare senza essere visto, ero a tutti gli effetti il suo informatore.
'Sappi che se chiunque, anche un caotico, dovesse scoprirti, sarò io stesso ad assicurarmi che tu porti questo segreto nella tomba'
Lo sguardo di ghiaccio era una sentenza, ma la borsa di monete per il primo mese aveva già sciolto i miei dubbi.
Buccaner's Den, Cove, Britain, Jhelom, Radek, Moonglow, Magincia, Minoc erano le città che settimanalmente visitavo almeno una volta, più raramente Wind e Fear Keep, per assicurarsi che elfi oscuri e goblin non stessero riorganizzando un potente esercito.
'Servii' il Chaos per molto, molto tempo, perfezionando i miei movimenti più che potevo, ben presto i soldi non furono più un problema, il perfezionamento continuo divenne il mio obiettivo, tanto da chiedere in cambio dei miei servizi l'accesso alla biblioteca Chaos, non molto fornita a dire il vero..
Tutto filò liscio, fino alla fine della guerra.
Non so ne voglio sapere quante vite ho indirettamente salvato o spezzato con il mio lavoro in quegli anni, ho fatto ciò che mi serviva fare, prendendomi i miei rischi e le mie responsabilità, in fondo.
Per oggi ho ricordato abbastanza...'
'Ho deciso di cominciare a tenere questo diario, sia per raccogliere i miei ricordi, le mie esperienze e le mie sensazioni, sia come promemoria e chissà, manuale per chi in futuro decidera di seguire la mia stessa via.
Posso dire senza falsa modestia di essere diventato un ottimo ladro nel corso degli anni, non il migliore, ma comunque molto abile. Il furto, specialmente ai giorni nostri, è diventata un'arte per pochi, perchè come è ovvio, è molto più semplice prendere qualcosa da un cadavere, o da un'avversario tramortito, che sfilare senza far rumore una spada, o una gemma, o qualsivoglia oggetto dalle tasche o dalla cintura di un guerriero corazzato o di un mago.
L'idea di passare inosservato in mezzo alla folla mi ha sempre affascinato, essere visto solo quando io lo desidero, magari solo da chi io desidero, è al contempo una sfida e una rassicurazione.
Per anni quindi, mi sono limitato a girare il mondo non visto, sfilare qualche oggetto, a volte anche inutile, solo per il gusto di farlo, per il poter dire 'ci sono riuscito', oggetti simbolici che a chiunque altro non dicono nulla, sciocchezze di poco conto.
Poi, per mettere a frutto le mie particolari abilità, ho intrapreso la carriera di spia, intrufolarmi in città in cui i miei 'clienti' non potevano entrare, ascoltare discorsi che nessuno doveva sentire, indagare sulle abitudini del marito per conto della moglie gelosa (oh non avete idea quante siano!), o del tal mercante per conto di gente che è meglio non incontrare, a meno che siano lì per pagarvi, ovvio.
Questo mi ha fornito un certo 'potere', perchè nessuno deve sapere che il cavaliere senza macchia ha fatto seguire l'avversario per sapere quando attaccarlo, o che un rispettabile padre di famiglia ha un debole per le taverne (e le taverniere), ma mi ha anche messo nella situazione di essere un personaggio scomodo, uno che è meglio non parli, e si sa', il modo migliore per far tacere qualcuno...
Per questo ho a lungo tenuto nascosto il mio nome e il mio volto, cercando clientela nelle taverne, soppesando le borse delle monete ovviamente prima di decidere chi poteva aver bisogno del mio aiuto.
Solitamente, aspettavo che bevessero qualche bicchiere, ottenere un lavoro così era più semplice, e i particolari erano più numerosi e sinceri, fino a quando scelsi un cavaliere del Chaos come cliente.
Avevo sentito parlare del loro credo, e la cosa per quanto potesse in qualche modo avere un senso, non mi interessava, per me non erano diversi da qualsiasi altro cavaliere, avevano le loro debolezze e i loro pregi.
Avvicinai il caotico come sempre, sedendomi al banco di fianco a lui, era isolato dal gruppo di bevitori, perciò immaginavo avesse qualche dispiacere da affogare nell'alcol, la vogla di parlarne sarebbe venuta di conseguenza.
Non beveva, il bicchiere mezzo pieno di un liquido trasparente era poggiato sul banco sotto il suo sguardo fisso, sembrava stesse leggendo qualcosa nell'ondeggiare della bevanda sotto gli schricchiolii degli assi del pavimento.
Restò immobile così per 20 minuti.
La taverniera doveva conoscerlo, ma dallo sguardo di lei capivo che doveva essere un tipo particolare, era sempre stata ammiccante, mentre davanti a lui avevo uno sguardo serio e rispettoso, privo della goliardia che la contraddistingueva.
Guardando me, aveva il tipico sguardo di chi pensa di aver già visto quella figura, ma non ricorda dove.
'Cosa bevi?'
'Acqua, perchè?'
Si voltò verso di me, inespressivo quanto la sua voce, non c'era rabbia ne allegria.
'Solo curiosità, non ti ho mai visto qui..'
'Non frequento molto le taverne, non apprezzo la caciara ne gli ubriachi'
'Mmmm capisco, sei un soldato?'
'Diciamo di sì'
'E come va la guerra?'
Era una conversazione insolita per me, non mi ero mai immischiato nelle faccende ideologiche, ma a quella domanda il guerriero sorrise, forse intuendo la mia estraneità alla battaglia.
Parlammo, per ore, fino a restare soli con la locandiera che ripuliva i tavoli ormai vuoti, non sapevo nemmeno io il perchè, ma eravamo finito a discutere sul senso dell'esistenza, sul seguire un'idea, sul senso personale di giusto e sbagliato.
Ovviamente non avevo menzionato il mio passato da ladro, ma avevo nominato la mia abilità di 'infiltrazione in territori nemici', per dirla in termine bellico, e negli occhi del caotico era brillata una scintilla.
Chiarimmo fin da subito che non sarei entrato nelle fila dal Chaos ufficialmente, e che la mie azioni non doveva essere riconducibili in alcun modo alla fazione, dovevo solo osservare ed ascoltare senza essere visto, ero a tutti gli effetti il suo informatore.
'Sappi che se chiunque, anche un caotico, dovesse scoprirti, sarò io stesso ad assicurarmi che tu porti questo segreto nella tomba'
Lo sguardo di ghiaccio era una sentenza, ma la borsa di monete per il primo mese aveva già sciolto i miei dubbi.
Buccaner's Den, Cove, Britain, Jhelom, Radek, Moonglow, Magincia, Minoc erano le città che settimanalmente visitavo almeno una volta, più raramente Wind e Fear Keep, per assicurarsi che elfi oscuri e goblin non stessero riorganizzando un potente esercito.
'Servii' il Chaos per molto, molto tempo, perfezionando i miei movimenti più che potevo, ben presto i soldi non furono più un problema, il perfezionamento continuo divenne il mio obiettivo, tanto da chiedere in cambio dei miei servizi l'accesso alla biblioteca Chaos, non molto fornita a dire il vero..
Tutto filò liscio, fino alla fine della guerra.
Non so ne voglio sapere quante vite ho indirettamente salvato o spezzato con il mio lavoro in quegli anni, ho fatto ciò che mi serviva fare, prendendomi i miei rischi e le mie responsabilità, in fondo.
Per oggi ho ricordato abbastanza...'
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