XIV – Sosaria dopo il Rituale
Con il compimento del Rituale le Fazioni tornarono al loro originario splendore, tutti gli eserciti che le componevano in qualche modo diedero grandi contributi alla propria causa. Proprio in quegli anni i fondamenti e le rispettive etiche si rafforzarono e si consolidarono maggiormente sui propri punti cardine: le Virtù ed i rispettivi Guardiani.
Nel frattempo si costituivano anche nuove congregazioni e gilde, che da parte loro evidenziavano la variegatezza di questo mondo. Le razze formarono gruppi forti e consapevoli che portarono avanti le proprie tradizioni. Questo avvenne fra i Goblin, seguaci di Graak El, fra i Dwarf, vincitori nella campale contro gli Elves a Cove, abbandonata poi da entrambe le razze, gli Elves stessi ormai consolidatisi a Yew, la Grande Tribù Barbarica a Northgard e gli oscuri intrighi del popolo reietto dei Drow.
Lo scenario che si dipianava non era certo un mondo di pace, ma in qualche modo era retto da un suo equilibrio e dall'interazione di tutte queste entità: mentre ladri ed assassini si arricchivano attraverso appostamenti persino alle due banche di Britain, sciacallandone gli avventori, le grandi battaglie coronavano le epiche imprese di cavalieri di ogni età e razza.
Fra le piccole imprese di questo periodo una in particolare avrebbe influenzato gli anni successivi e già traeva profonde origini dalla distruzione della prima Radek. Un'eroina elfica di un poi meglio noto casato era entrata inconsapevolmente in possesso dell'antica spada di Radek con la quale un Drago Nero, legato ad un'antica leggenda, si trovò a fronteggiare lo stesso sulle pendici di Minoc. Chi avrebbe allora immaginato che quella spada e quel Drago sarebbero poi tornati a giocare un ruolo così importante nel destino di Sosaria?
Da alcuni scritti perduti del Saggio Melbeth si poteva ricostruire che un tempo, tre Draghi, incarnanti tre Idee molto forti, alcuni le legano agli stessi Principi Primi, furono in qualche modo deviati nell'antichità dal Contro Principio di Corruzione. Di loro, Nargareth il Drago Nero e un drago dorato, fecero la sua comparsa nelle caverne di Destard, terrorizzando le genti di Britannia. Epica fu l'impresa per domarlo e sconfiggerlo ed ancora si vociferano leggende sul suo tesoro in Mithryll e sul destino che fece quel così raro materiale.
La cosa non a tutti nota è che queste tre entità erano in realtà immortali e che anche se l'eliminazione fisica era possibile esse si sarebbero sempre reincarnate, alternando le loro duplici nature: corrotte e pure.
Zoe stessa ne bandì le nature corrotte dietro ai soli di Sosaria, ma come spesso accade esse trovarono un sotterfugio per fare ritorno e ridisseminare il contagio del dubbio e delle malvagità sui mortali.
Avvenne così che un discendente del casato elfico degli Arenthor si legò alla gilda del Silverleaf, poi alleatasi nelle terre di Yew ai Cacciatori di Radek. In quell'occasione emerse che Nargareth aveva distrutto e corrotto più volte alcuni dei protagonisti delle due gilde, distruggendo appunto Radek, ma abbattendo anche uno dei primi villaggi elfici ai tempi retti ancora dai casati, prima che il Regno venisse spostato da Cove a Yew, massacrando la prima congregazione della Fratellanza del Silverleaf. Allo stesso modo un'intera branca del popolo barbarico era stata trucidata, arrivando ad ucciderne anche un antico sovrano, distinto dall'Heresir di Northgard, ai tempi Lord Blade Runner. Di ciascuna di queste entità gli eredi si erano casualmente ritrovati nella stessa Yew e si trovarono congiunti nell'impresa di recuperare l'antica reliquia di Radek che sola ed unica pareva avere il potere di scalfire il potente drago Nargareth, il quale già stava radunando potenti eserciti all'insaputa di molti.
Con il compimento del Rituale le Fazioni tornarono al loro originario splendore, tutti gli eserciti che le componevano in qualche modo diedero grandi contributi alla propria causa. Proprio in quegli anni i fondamenti e le rispettive etiche si rafforzarono e si consolidarono maggiormente sui propri punti cardine: le Virtù ed i rispettivi Guardiani.
Nel frattempo si costituivano anche nuove congregazioni e gilde, che da parte loro evidenziavano la variegatezza di questo mondo. Le razze formarono gruppi forti e consapevoli che portarono avanti le proprie tradizioni. Questo avvenne fra i Goblin, seguaci di Graak El, fra i Dwarf, vincitori nella campale contro gli Elves a Cove, abbandonata poi da entrambe le razze, gli Elves stessi ormai consolidatisi a Yew, la Grande Tribù Barbarica a Northgard e gli oscuri intrighi del popolo reietto dei Drow.
Lo scenario che si dipianava non era certo un mondo di pace, ma in qualche modo era retto da un suo equilibrio e dall'interazione di tutte queste entità: mentre ladri ed assassini si arricchivano attraverso appostamenti persino alle due banche di Britain, sciacallandone gli avventori, le grandi battaglie coronavano le epiche imprese di cavalieri di ogni età e razza.
Fra le piccole imprese di questo periodo una in particolare avrebbe influenzato gli anni successivi e già traeva profonde origini dalla distruzione della prima Radek. Un'eroina elfica di un poi meglio noto casato era entrata inconsapevolmente in possesso dell'antica spada di Radek con la quale un Drago Nero, legato ad un'antica leggenda, si trovò a fronteggiare lo stesso sulle pendici di Minoc. Chi avrebbe allora immaginato che quella spada e quel Drago sarebbero poi tornati a giocare un ruolo così importante nel destino di Sosaria?
Da alcuni scritti perduti del Saggio Melbeth si poteva ricostruire che un tempo, tre Draghi, incarnanti tre Idee molto forti, alcuni le legano agli stessi Principi Primi, furono in qualche modo deviati nell'antichità dal Contro Principio di Corruzione. Di loro, Nargareth il Drago Nero e un drago dorato, fecero la sua comparsa nelle caverne di Destard, terrorizzando le genti di Britannia. Epica fu l'impresa per domarlo e sconfiggerlo ed ancora si vociferano leggende sul suo tesoro in Mithryll e sul destino che fece quel così raro materiale.
La cosa non a tutti nota è che queste tre entità erano in realtà immortali e che anche se l'eliminazione fisica era possibile esse si sarebbero sempre reincarnate, alternando le loro duplici nature: corrotte e pure.
Zoe stessa ne bandì le nature corrotte dietro ai soli di Sosaria, ma come spesso accade esse trovarono un sotterfugio per fare ritorno e ridisseminare il contagio del dubbio e delle malvagità sui mortali.
Avvenne così che un discendente del casato elfico degli Arenthor si legò alla gilda del Silverleaf, poi alleatasi nelle terre di Yew ai Cacciatori di Radek. In quell'occasione emerse che Nargareth aveva distrutto e corrotto più volte alcuni dei protagonisti delle due gilde, distruggendo appunto Radek, ma abbattendo anche uno dei primi villaggi elfici ai tempi retti ancora dai casati, prima che il Regno venisse spostato da Cove a Yew, massacrando la prima congregazione della Fratellanza del Silverleaf. Allo stesso modo un'intera branca del popolo barbarico era stata trucidata, arrivando ad ucciderne anche un antico sovrano, distinto dall'Heresir di Northgard, ai tempi Lord Blade Runner. Di ciascuna di queste entità gli eredi si erano casualmente ritrovati nella stessa Yew e si trovarono congiunti nell'impresa di recuperare l'antica reliquia di Radek che sola ed unica pareva avere il potere di scalfire il potente drago Nargareth, il quale già stava radunando potenti eserciti all'insaputa di molti.
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