*Da una delle pagine del piccolo diario in pelle di Jacob:*
Continuo a raccontarti l'implacabile silenzio a cui oramai da troppo tempo anelo. Tanto poco uso la mia voce che oramai m'appare estranea... e forse è un bene. Non mi è invece estraneo questo volto, vecchio diario. L'ho tante volte osservato e lo trovo sempre più simile a me, molto più di quanto avessi potuto immaginare un tempo...
Quello che non sopporto è questo dolore... quasi una bruciante reminescenza, come se la carne ricordasse quei momenti di strazio. I nervi riportano ancora nitidi quegli spasmi, quelle contrazioni dei tessuti... è allora che trovo sollievo nel freddo abbraccio dell'ombra. Solo nel suo accogliente silenzioso vuoto riesco a sopire i dolori e la sofferenza...
Dal buio riesco a vedere precisi i contorni luminosi là fuori. Come quando con la mia freccia miro al bersaglio... un punto in risalto nel mezzo dell'indefinito insieme. E' un'accogliente sensazione di distacco, oppure di completo trasporto, non saprei dirlo con precisione. Tutto avviene in quell'attimo in cui tendo la corda seguendo la traiettoria della freccia. Il tempo sembra perdere importanza e tutto si concentra nell'intero istante di quel gesto. Sembra quasi che in quel tiro ci sia la mia intera esistenza condensata, sì è proprio quello che provo...
Un colpo, una vita!
Continuo a raccontarti l'implacabile silenzio a cui oramai da troppo tempo anelo. Tanto poco uso la mia voce che oramai m'appare estranea... e forse è un bene. Non mi è invece estraneo questo volto, vecchio diario. L'ho tante volte osservato e lo trovo sempre più simile a me, molto più di quanto avessi potuto immaginare un tempo...
Quello che non sopporto è questo dolore... quasi una bruciante reminescenza, come se la carne ricordasse quei momenti di strazio. I nervi riportano ancora nitidi quegli spasmi, quelle contrazioni dei tessuti... è allora che trovo sollievo nel freddo abbraccio dell'ombra. Solo nel suo accogliente silenzioso vuoto riesco a sopire i dolori e la sofferenza...
Dal buio riesco a vedere precisi i contorni luminosi là fuori. Come quando con la mia freccia miro al bersaglio... un punto in risalto nel mezzo dell'indefinito insieme. E' un'accogliente sensazione di distacco, oppure di completo trasporto, non saprei dirlo con precisione. Tutto avviene in quell'attimo in cui tendo la corda seguendo la traiettoria della freccia. Il tempo sembra perdere importanza e tutto si concentra nell'intero istante di quel gesto. Sembra quasi che in quel tiro ci sia la mia intera esistenza condensata, sì è proprio quello che provo...
Un colpo, una vita!
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