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[TecnoMedica] Le onde cerebrali comandano un nuovo tipo di protesi

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  • [TecnoMedica] Le onde cerebrali comandano un nuovo tipo di protesi

    Chicago, -- Un tipo innovativo di protesi, i cui movimenti sono controllati dal pensiero, è stato impiantato ad un uomo che aveva perso entrambe le braccia in un incidente.



    Due anni fa, Jesse Sullivan, 56 anni, toccò accidentalmente un cavo mentre stava riparando una linea elettrica . L'incidente gli costò l'amputazione di entrambe le braccia, all'altezza delle spalle.
    Come succede alla maggior parte delle persone che hanno subito un'amputazione, anche a Sullivan venne impiantata una protesi di tipo tradizionale, basata su un sistema di catene e bottoni per ottenere il movimento. A distanza di qualche tempo, i medici dell'Istituto di Riabilitazione di Chicago gli hanno offerto di testare un braccio "bionico", il prototipo di quella che potrebbe essere una svolta nel campo della tecnologia biomeccanica

    "Ho subito pensato alla serie TV
    "L'uomo da sei milioni di dollari"
    ha dichiarato Sullivan



    "Davvero non credevo che una cosa simile potesse esistere. Ero anche spaventato", ricorda Sullivan. "Pensavo che sarebbe stato come diventare L'uomo da sei milioni di dollari della serie Tv".

    Per l'impianto del nuovo braccio, Sullivan è stato dapprima sottoposto ad un'operazione che ha spostato l'attacco di alcune terminazioni nervose dalla spalla al muscolo pettorale. Nell'arco di sei mesi, i nervi sono cresciuti nel muscolo ed ora una serie di elettrodi è in grado di rilevare gli impulsi generati dal pensiero e diretti verso il braccio amputato e trasmetterli alla protesi meccanica, controllando così i movimenti del braccio ora impiantato.
    I medici hanno dichiarato che è la prima volta che viene usato un innesto nervo-muscolo per controllare un arto artificiale.
    "Ora, quando Sullivan pensa di chiudere la mano" -- ha detto il dottor Todd Kuiken, uno dei componenti l'equipe medica di Chicago -- "il nervo che veniva utilizzato per farlo provoca una contrazione di una parte del suo muscolo pettorale. I sensori posti sul muscolo inviano poi attraverso un sottile sistema di cavi, i comandi che attivano il movimento della protesi".

    "Abbiamo usato una tecnica chirurgica sviluppata nel 1920 per un'applicazione tecnologica del 21mo secolo" , ha aggiunto Kuiken. "La vera novità non sta quindi nella chirurgia, ma nelle ragioni per applicarla, ossia per far sì che una protesi possa funzionare meglio".
    Raffaele Lepore
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