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Chiudimi le labbra

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    Giovanni Arduino

    Chiudimi le labbra

    In uscita da Lain/Fazi
    (19 maggio 2005)

    "chiudimi le labbra con un bacio, la bocca con la lingua e cominciamo a
    parlare"

    (un romanzo sull'amore, il sesso, il silenzio, e il trucco per respirare
    sott'acqua)

    Durante un giorno di forte pioggia, Sissa incontra Martina in un centro
    medico. Si accorge di amarla. Colpo di fulmine. Martina la invita a casa. E'
    contenta della compagnia di Sissa, ma quasi non la tocca.
    Sissa si stabilisce da lei, adattandosi alla situazione, vivendo in un
    ambiente sospeso e ovattato. Iniziano ad andare insieme dal dottore. Sissa
    si sente meglio, lontana dagli stimoli eccessivi, dal carico opprimente di
    informazioni che l'ha fatta ammalare. TV, internet e giornali sono un
    pericolo, scatenano crisi, la sua mente e il suo corpo incapaci di elaborare
    notizie e dati che ormai sono troppi e troppo veloci.
    Per Martina, invece, sono di peso gli incubi che continuano a perseguitarla
    e il costante ricordo della morte del fratello. Tenta di fuggire intonando
    per l'amica vecchie canzoni di Billie Holiday, cercandone la compagnia ma
    non un contatto più profondo, accettando incontri violenti con sconosciuti,
    pugni e lividi al posto di carezze.
    Sissa e Martina sono inadatte a questo mondo, si sentono fuori posto. Mentre
    la pioggia gonfia fiumi e mari, mentre pesci cadono dal cielo come grandine
    e le pozzanghere risplendono di squame brillanti, le due ragazze capiscono
    che il mondo sta cambiando. Mutando radicalmente. E loro con lui.

    Magico, lirico ed erotico, Chiudimi le labbra angoscia e incanta. Scritto
    sotto forma di brevi capitoli come istantanee da un'altra realtà, un romanzo
    sull'incomunicabilità, sui pericoli del nuovo millennio, sull'amore e sul
    sesso, con il più sorprendente dei finali.

    Per maggiori informazioni:

    http://www.giovanniarduino.com
    Il nemico s’appresta, nel cielo spira un’aria mefitica e funesta
    tutti a bravi a parlare ma vediamo ora chi resta
    senti le urla in fondo alla foresta.
    L’ora s’appresta, bambina giù la testa
    si è alzato il vento, è un vento di tempesta.
    270bis, "The storm"

    "Non nobis, Domine, sed nomine Tuo da gloriam"
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