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Schegge di luce

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    Un bizzarro fenomeno ottico era stato predetto già nel 1914. Osservati i precursori di un impulso luminoso, le componenti che viaggiano a velocità differenti generate quando un impulso molto breve attraversa un mezzo trasparente.
    Novant'anni dopo che il fenomeno era stato previsto, alcuni ricercatori hanno finalmente trovato le prove definitive del fatto che un impulso di luce si spezza nelle diverse frequenze che lo compongono, e che questi cosiddetti "precursori" viaggiano a velocità differenti. Riuscire a controllare i precursori potrebbe migliorare le tecniche mediche di imaging, i radar e altre tecnologie di rivelazione.
    Inviando un breve lampo di luce in un mezzo trasparente come il vetro o l'acqua, questo si dipingerà di tutti i colori che lo compongono, poiché ogni frequenza viaggia a una diversa velocità. Normalmente un impulso molto breve scomparirà subito. Ma ogni mezzo trasmette particolarmente bene alcune frequenze, e se l'impulso contiene queste frequenze favorite, esse si possono disgregare in precursori, pacchetti discreti di luce che si muovono più lentamente (o più rapidamente) e che si separano dall'impulso originale. Gli scienziati avevano previsto l'esistenza di questi impulsi "disertori" già nel 1914, ma non li avevano mai osservati fino a oggi perché sono sfuggenti, evasivi e sempre pronti a cambiare frequenza. Alcuni ricercatori avevano visto i precursori in impulsi a microonde, ma tutti i tentativi di osservare effetti esotici nella luce visibile erano falliti.
    Ora i fisici ottici Ulf Österberg e Seung-Ho Choi del Dartmouth College sono riusciti a generare un precursore inviando un fascio di luce rossa a bassa energia, della durata di 100 femtosecondi (10-15 secondi), in un tubo di acqua distillata lungo 70 centimetri. Un impulso così breve, a causa dell'incertezza quantistica, contiene un vasto range di frequenze, comprese quelle preferite dall'acqua, che si attenuano molto meno rapidamente dell'impulso luminoso nel suo insieme. I ricercatori hanno così potuto osservare un forte lampo di luce a un metro di distanza dalla sorgente luminosa, un milione di volte più forte di quanto dovrebbe essere l'impulso originario a tale distanza.
    Ultima modifica di Cosmo; 28-05-2004, 00:55.
    Raffaele Lepore
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