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Alcuni vegetali consumano più energia e si esauriscono prima
Quando giunge la primavera e spuntano le foglie, ogni pianta "costruisce" il proprio fogliame seguendo una strategia economica. Alcune piante si comportano come la lepre della favola, e le loro foglie producono e consumano velocemente energia ma muoiono presto o cadono vittima delle cattive condizioni meteorologiche o degli erbivori. Altre, invece, si comportano come la tartaruga e assumono un approccio più lento ma dagli effetti più duraturi.
Un nuovo studio rivela ora il continuum globale dell'economia delle foglie, documentando le strategie di 2548 specie distribuite geograficamente in 175 siti diversi. Per la prima volta, gli scienziati possono paragonare piante nella foresta pluviale amazzonica, nelle praterie del Minnesota o nei boschi dell'Alaska usando un unico set di strategie economiche. Inoltre, la posizione di una pianta nel continuum consente di prevedere come risponderà ai cambiamenti climatici e ad altri fattori. La ricerca è stata pubblicata sul numero del 22 aprile della rivista "Nature".
"Si tratta del più comprensivo studio della fisiologia della vegetazione naturale mai effettuato, - afferma uno degli autori, Peter Reich dell'Università del Minnesota. - Le foglie sono come piccole fabbriche, e ciascuna può produrre energia molto rapidamente, ma a rischio di usurarsi presto, oppure a ritmo più tranquillo e stabile. È una questione di bilanciamento e compensazione: la strategia seguita determina le reazioni ai cambiamenti esterni". Reich ha collaborato con Ian Wright e Mark Westoby della Macquarie University, in Australia, Jeannine Cavender-Bares e Jacek Oleksyn dell'Università del Minnesota, e una lunga lista di ricercatori di ogni continente.
Quando giunge la primavera e spuntano le foglie, ogni pianta "costruisce" il proprio fogliame seguendo una strategia economica. Alcune piante si comportano come la lepre della favola, e le loro foglie producono e consumano velocemente energia ma muoiono presto o cadono vittima delle cattive condizioni meteorologiche o degli erbivori. Altre, invece, si comportano come la tartaruga e assumono un approccio più lento ma dagli effetti più duraturi.
Un nuovo studio rivela ora il continuum globale dell'economia delle foglie, documentando le strategie di 2548 specie distribuite geograficamente in 175 siti diversi. Per la prima volta, gli scienziati possono paragonare piante nella foresta pluviale amazzonica, nelle praterie del Minnesota o nei boschi dell'Alaska usando un unico set di strategie economiche. Inoltre, la posizione di una pianta nel continuum consente di prevedere come risponderà ai cambiamenti climatici e ad altri fattori. La ricerca è stata pubblicata sul numero del 22 aprile della rivista "Nature".
"Si tratta del più comprensivo studio della fisiologia della vegetazione naturale mai effettuato, - afferma uno degli autori, Peter Reich dell'Università del Minnesota. - Le foglie sono come piccole fabbriche, e ciascuna può produrre energia molto rapidamente, ma a rischio di usurarsi presto, oppure a ritmo più tranquillo e stabile. È una questione di bilanciamento e compensazione: la strategia seguita determina le reazioni ai cambiamenti esterni". Reich ha collaborato con Ian Wright e Mark Westoby della Macquarie University, in Australia, Jeannine Cavender-Bares e Jacek Oleksyn dell'Università del Minnesota, e una lunga lista di ricercatori di ogni continente.