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Notizie riguardo al CUCCIOLO DI DRAGO ritrovato!

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  • Notizie riguardo al CUCCIOLO DI DRAGO ritrovato!

    Il testo dell'appello

    Il falso drago sotto spirito. Foto tratta dal sito della Reuters.

    Non c'era un testo preciso riguardante questa storia, ma semplicemente la frequente segnalazione al Servizio Antibufala di questa notizia piuttosto curiosa: il reperimento di un cucciolo di drago conservato in formalina. La segnalazione viaggiava spesso accompagnata dall'inquietante immagine riportata qui sopra.
    Perché è una bufala
    Spiace per i cultori del genere fantasy, ma non si tratta di un vero cucciolo di drago: l'autore della burla ha ammesso tutto. Come riferito dalla BBC (http://news.bbc.co.uk/1/hi/england/o...re/3576987.stm), si tratta di Allistair Mitchell, uno scrittore che ha architettato la storia del drago in formalina per lanciare la propria carriera. E gli è andata bene: si è aggiudicato un contratto con un importante editore inglese, Waterstone's, per la pubblicazione di un thriller che coinvolge, guarda caso, un drago.
    Il drago è stato creato da veri specialisti del settore, quelli della Crawley Creatures, autori dei modelli usati nel popolarissimo documentario televisivo Walking with Dinosaurs (trasmesso anche in Italia).

    Cronologia della vicenda

    A gennaio 2004, una foto del "drago" era disponibile sul sito della Reuters presso http://www.reuters.com/newsPhotoPres...eID=1000931050 ed era sin da subito descritta inequivocabilmente come "fake baby dragon" ("falso cucciolo di drago").


    La reazione scettica degli esperti di settore non deve scandalizzare: non è che siano nati col paraocchi, è che scherzi di questo genere erano piuttosto comuni nei secoli scorsi, e a volte degeneravano in autentiche truffe (come ad esempio il famoso caso dell'"uomo di Piltdown", http://skepdic.com/piltdown.html).


    Purtroppo alla bufala si aggiunsero anche le imprecisioni dei soliti giornalisti afflitti da incompetenza metrico-decimale: infatti all'arrivo sui media italiani, il "drago" subì un drastico ridimensionamento di statura. Reuters diceva che il vasetto misurava 30 pollici (circa 76 centimetri), ma il Corriere della Sera lo convertì disinvoltamente in 30 centimetri. Massì: pollici, centimetri, che differenza fa?

    Secondo la versione originale della storia, riferita da Reuters, il vasetto era stato scoperto da David Hart in un garage dell'Oxfordshire (Inghilterra meridionale), insieme a una scatola metallica contenente un incartamento scritto in stile tedesco antico, databile intorno al 1890, che indicava che il Natural History Museum (il Museo di Scienze Naturali di Londra) aveva respinto il reperto e lo aveva spedito per essere distrutto. Il "drago" fu però intercettato dal nonno di Hart, che lavorava come facchino al museo.

    Il "drago" a Voyager (22/2/2004)


    Uno degli esperti contattati da Voyager chiarì, fra l'altro, il dubbio su formalina e formaldeide, le due sostanze citate in apparente contraddizione da alcune fonti: in realtà la formalina è "una soluzione acquosa dal 3 al 15 al 30% di formaldeide appunto in acqua", per cui si può parlare indifferentemente di conservazione sotto formalina o sotto formaldeide.


    C'erano anche altre ragioni di dubbio: per conservare un animale in formalina, occorre aprirlo per rimuoverne gli escrementi che contaminerebbero la soluzione, ma questo "drago" non aveva segni di sutura. Inoltre il "drago" non aveva attributi sessuali.


    In realtà non sarebbe stato necessario aprire il contenitore per condurre alcuni semplici test: sarebbe stato sufficiente porre una fonte di luce potente dietro il contenitore, in modo da vedere la struttura del "drago" in trasparenza, soprattutto nelle ali e nelle dita, rivelandone la struttura interna (difficilmente un falsario realizzerebbe anche un falso scheletro perfetto). Inoltre sarebbe stato banale, con gli strumenti moderni, accertare la natura del liquido che circondava il reperto senza doverlo aprire.

    Dalle interviste di Voyager, infine, emerse chiaramente la probabile motivazione della vicenda: pubblicizzare e vendere a caro prezzo il reperto sfruttando l'effetto novità e la notorietà fornita gratuitamente dalla stampa e dai telegiornali. Infatti qualche mese dopo il signor Mitchell ha rivelato la motivazione pubblicitaria della trovata. Tanto di cappello a Mitchell, ma soprattutto agli artisti della Crawley Creatures, per aver confezionato un drago veramente simpatico.

    ___________________

    E con questo è tutto, vi auguro la buona notte.
    Ultima modifica di Cosmo; 05-04-2004, 02:13.
    Raffaele Lepore

  • #2
    purtroppo lo sapevamo

    sono l'unico drago rimasto sulla terra

    susu, non fate quella faccia :x

    ottimo lavoro cesarì

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