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[Astronomia] Di nuovo Marte: Le leggende e la realtà

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    PASADENA -- Secoli di studi astronomici e decenni di dati raccolti "sul campo" ci hanno portato a conoscere una quantità notevole di informazioni sul Pianeta Rosso. Dagli studi di Schiaparelli alle fotografie scattate dalle sonde Viking I e II che nel 1976 vi atterrarono per prime, Marte ha sempre costituito motivo di fascino per noi terrestri.



    "Basandoci sui dati raccolti dalle sonde Viking, possiamo dire di conoscere molte cose su Marte", spiega Arden Abee, scienziato impegnato nella missione 'Mars Global Surveyor', un satellite orbitante attorno al pianeta, "Ma probabilmente un sacco di queste informazioni sono sbagliate".

    Ecco alcune delle cose che sappiamo - o pensiamo di sapere - su Marte.

    Piglia un maglione

    A dispetto del suo caldo colore rosso, Marte è un posto molto freddo. La temperatura è costantemente sotto lo zero e può abbassarsi fino a -143° centigradi. Persino nei giorni più caldi supera difficilmente i -18° centigradi. La differenza di temperatura tra giorno e notte può arrivare fino a 100°C.

    C'è una stagione per tutto

    Marte, come la Terra, ha l'asse inclinato. Di conseguenza, come la Terra ha le stagioni. Le immagini scattate dal Mars Global Surveyor e dal telescopio spaziale Hubble hanno mostrato come il cambio di stagione sia rapido e violento: un inverno lungo e freddissimo lascia improvvisamente spazio ad un' "estate" ricca di tempeste di sabbia rosata, con vento che arriva a soffiare fino a 480 Km all'ora.

    È piccolo, e ti fa perdere subito peso

    Marte è grande circa la metà della Terra e ha solo un decimo della sua massa. Ciò significa che la sua gravità non è molto forte: una persona di 90 Kg, portata su Marte ne peserebbe soltanto 35.

    Il colore rosso del suolo deriva dall'alto contenuto di ossido di ferro - ruggine. Anche il cielo è rosa, a causa della polvere costantemente dispersa in aria per la bassa gravità.

    L'atmosfera di marte è costituita dal 96,5 di anidride carbonica, contiene anche azoto (2,7%), argon (1,6%)e tracce di ossigeno, monossido di carbonio, neon e krypton.

    Gli omini verdi



    Nel 1877 l'astronomo italiano Giovanni Schiaparelli (1835 - 1910 ) nell'agosto 1877, sfruttando la posizione favorevole del pianeta, iniziò le osservazioni della superficie di Marte assegnando il nome di mari e monti ad alcune configuazioni particolari e individuando una serie di strutture regolari che chiama "canali". La traduzione del termine, da parte dei curatori dei suoi articoli, nell'inglese "canals", indicato per i canali artificiali, aiutò a diffondere l'idea che su Marte ci fosse vita intelligente.
    Un terribile marziano di Mars Attacks!, di Tim Burton (1996)
    L'astronomo statunitense Percival Lowell sostenne la tesi che i canali potessero veicolare acqua proveniente dai poli che veniva usata per irrigare i campi e dissetare le città marziane.

    Nel 1909 gli astronomi dimostrarono che i canali erano una presenza ingannevole, ma ormai l'idea di Marte come pianeta abitato si era radicata tanto che, quando nel 1938 Orson Welles mandò in onda un radiodramma, ispirato al romanzo "La guerra dei mondi" di H.G.Wells, in cui parlava dell'invasione dei marziani nel New Jersey, molti ascoltatori pensarono che fosse reale e furono colti dal panico.

    Oggi gli scienziati ritengono che il pianeta, piuttosto che da omini verdi possa essere abitato da microrganismi. Questo fatto potrebbe essere permesso dalla possibile presenza di falde acquifere sotterranee superficiali, come documentato dalle foto scattate dal Global Surveyor.
    Raffaele Lepore
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