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Alfa.

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  • Alfa.

    Passo dopo passo, i miei piedi affondavano sempre più nella sabbia.
    Il sole splendeva, ed il gran caldo, che insieme all aria saliva dalla terra verso il cielo, mi appannava gli occhi.
    La spiaggia, era deserta...
    Era stata l ennesima giornata piena di battaglie, di pericolo, e di sangue. Tornavo stanco verso casa, col pugno destro trascinavo la mia grossa spada nera, lasciando una grossa scia.
    Osservavo il cielo..era pieno di gabbiani sì, ma era diverso dal solito.. una strana sfumatura grigiastra circondava un piccolo gruppo di nuvole..
    Brutto segno, pensai.
    Continuavo a camminare con lo sguardo perso nel cielo,
    quando caddi.
    Caddi per metri e metri, senza sosta.
    Potevo ben vedere la Luce farsi sempre più lontana, e lontana.
    La spada, caduta ormai da tempo, non fece alcun rumore..
    Mi aggrappai ad una roccia... ero sospeso in un fosso enorme..
    la cima ne era lontana, il fondo non riuscivo a vederlo, immerso nell oscurità, le pareti, a parte qualche venatura di roccia, non erano affidabili per cercare di ritornare in cima.
    Era incredibile.
    Tutto come nel sogno.
    No, non potevo ritornare alla Luce, e neanche lasciare la presa della roccia.
    Ero lì, fermo, aggrappato, in silenzio.
    Quando..
    Uno strano insetto mi salì sulla mano.. potevo sentire chiaramente le sue zampe arrampicarsi sulla mia mano, poi il braccio..poi la spalla. In breve tempo fu sul mio collo.
    Lentamente, alzai la mano sinistra, per colpirlo.
    Ma non feci in tempo. L insetto mi morse, proprio al centro delle spalle, alla base del collo. Rimasi immobile per alcuni secondi, poi, un fulmine, una saetta mi attraversò l intero corpo, e non potetti fare a meno di lasciarmi andare nella caduta.

    Mi svegliai tre giorni dopo.
    La mia pelle era cambiata. Alle mie cicatrici di guerra ora si erano aggiunte vistose ferite, ormai in cancrena.
    La mia pelle era di un colore diverso dal solito, osservavo le mie mani.. sul collo, potevo sentire al tatto uno strano segno circolare..stranamente freddissimo.. poi mi guardai intorno..
    Ero in uno strano posto, mai visto.

    Eppure avevo girato Sosaria in lungo ed in largo nella mia vita.
    Ma di quel posto non ne avevo mai sentito nemmeno parlare nelle leggende. Era una grande città. Enormi mura di cinta circondavano una fiorente cittadella piena di mercanti, di guerrieri, bardi, donzelle.. di vita.
    Mi alzai dal giacinto in cui dormivo, appoggiato alle mura, e mi avvicinai ad uno strano tipo avvolto in una tunica rossa.

    "Ehi.. Voi.. Dove mi trovo?"
    "Siete ad Haven, straniero.. non lo sapevate?"

    "No.. quanto dista..questa città da Radia?"
    "Radia? E cos' è? "

    Mi guardò in modo strano.. forse più strano di come io stavo guardando lui.

    "Fa nulla ser...Salute"
    Accennai un saluto e mi incamminai per le strade della cittadella.
    In breve tempo capii che ero in un posto molto, molto lontano da casa mia, o magari vicinissimo, ma senza possibilità di tornarci.


    Mi incamminai per le strade colorate di Haven..una strana sensazione mi invase: sapevo bene, che una nuova vita era appena cominciata. E non aspettavo altro che viverla
Sto operando...
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